Povertà in aumento sotto il tetto della Caritas
PONTINIA Dall’inizio dell’anno sono già 50 famiglie a chiedere aiuto
Andare a fare una visita nella spartana ma comoda sede della Caritas a Pontinia, è un po’ come
rinascere. E’ impossibile stare lì, ascoltando storie di umana passione, senza immergersi totalmente nella realtà del volontariato e della solidarietà. E’ guardare la vita di tutti i giorni da un’altra prospettiva, quella che in genere non fa notizia, quella che viene rifiutata da chi dice di aver già troppe cose a cui pensare, quella di chi pensa che aiutare i meno fortunati sia un dovere. Perché sì, spesso si tratta di una semplice questione di fortuna. E di crisi.
Fino al 2008, a Pontinia, la Caritas aiutava circa 22-23 famiglie. Poi la chiusura delle fabbriche, la crisi del settore agricolo, l’economia in recessione hanno aumentato a dismisura le richieste. Nel corso del 2012, sono già 50 le famiglie che ricevono l’aiuto dell’associazione che fa capo al Comitato parrocchiale.
E ogni sabato, giorno dedicato ai colloqui, arrivano sempre 2 o 3 famiglie nuove. La metafora dell’onda è abusatissima, ma in questo caso non è possibile usarne un’altra. Forse lo tsunami, un’onda dalla potenza devastante. E c’è chi, di fronte agli effetti devastanti dello tsunami, non scappa né si gira dall’altra parte. Si rimbocca e cerca di porre rimedio. L’organizzazione interna è meticolosa. I volontari della Caritas, nella loro azione, sono in continuo confronto con gli assistenti sociali del Comune che, nel caso, segnalano anche casi particolarmente difficili.
Per accedere agli aiuti della Caritas, bisogna compilare un piccolo questionario – l’associazione osserva il pieno rispetto della normativa sulla privacy – in cui il dato centrale è la dichiarazione Isee. Gli aiuti hanno una scadenza, quantomeno simbolica. Ogni 3-4 mesi c’è il rinnovo, così viene monitorato lo stato delle famiglie. In realtà, nella maggior parte dei casi, gli aiuti sono solo momentanei. Ma ci sono anche altri casi in cui è per la famiglia risulta difficile uscire dalla ragnatela in cui è piombata a causa, magari, di un licenziamento o di qualche altro evento nefasto.
Non si tratta di mera burocrazia applicata al volontariato, perché alla Caritas di Pontinia, attraverso l’ascolto, cercano di instaurare un rapporto con le famiglie che vada oltre la semplice assistenza. Oltre alla distribuzione dei pacchi con pasta, zucchero, olio, sale, frutta e altri alimenti essenziali – numerose sono le famiglie con bambini piccoli – ci sono anche altre attività. La raccolta dei vestiti e dei panni, per esempio.
Prima veniva fatta con un apposito raccoglitore, adesso invece viene realizzata direttamente in parrocchia. Prima della distribuzione alla famiglie, c’è un gruppo di persone che si occupa della selezione dei vestiti, in base alle condizioni e alla stagione. E poi c’è un corso di italiano agli immigrati che nel tempo si è ormai trasformato in una vera e propria scuola, con tanto di libri di testo – distribuiti gratuitamente – realizzati da Patrizia Esposito che ha creato una straordinaria grammatica di italiano-punjabi.
Graziano Lanzidei
Caritas – La Provincia pag. 26
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