Missione Luanda
.:02/02/2013:.
Bom dia a tutti,
Siamo al giro di boa del mio primo mese africano. Devo dire che è passato in fretta e che la “saudade” per ora non si è fatta troppo sentire. Le giornate scorrono in modo regolare: preghiera, studio, incontri. Non è un ritmo frenetico ma direi “cadenzato” che ti fa gustare il tempo e ti permette di ascoltare, osservare, riflettere, interiorizzare. Certo porto nel cuore le tante persone con le quali ho condiviso la mia vita a Maderno, Brescia , Roseto, Pontinia, sono doni che il Signore mi ha dato e che mi accompagnano in questa nuova esperienza.La prima Messa in portoghese è andata abbastanza bene nessuno è scappato e questo è già un buon risultato. Domani si replica.
Martedì ho fatto il mio “debutto” al collegio dei docenti della scuola, una platea di oltre cento insegnanti dove mi sono presentato e ho espresso i miei auspici per il nuovo anno scolastico. Ho dovuto prepararmi un giorno intero per parlare 3 minuti , ma devo dire di essere andato bene. Il portoghese migliora ma credo che per molto tempo ancora sarà mischiato all’italiano e al bresciano ma … l’importante è farsi capire. Siamo ancora in tempo di ferie, la scuola inizia mercoledì della prossima settimana e questi giorni tranquilli mi hanno fatto comprendere come sia importante vivere nella mia vita ciò che è essenziale.
“Ciò che conta è amare”. Ed è vero. Dio ci ha fatti per LUI, e LUI è AMORE.
Dice R. Walser: “Chi non ama non ha esistenza, non c’è, è morto. Chi ha voglia d’amare risorge dai morti, solo chi ama è vivo”. Noi europei talvolta siamo presi da tante cose, lavoro, impegni, frenesia della vita, preoccupazioni, esigenze che la società ti impone (moda, confort, immagine) e ci dimentichiamo dell’essenziale: ciò che conta è amare, il resto è relativo. Allora vivi la tua vita con amore, lavora con amore,studia, con amore parla con amore, guarda con amore, prega con amore, soffri con amore, stringi i denti con amore e ti accorgerai di non essere solo, di avere Qualcuno accanto che ti accompagna e ti sostiene.
S. Paolo nella seconda lettura di domani c’è lo ricorda: “ Agora permanecem estas tres coisas: a fè, a esperanca e a caridade,; ma a maior de todas è a caridade”. = AMORE. = DIO.
Una buona settimana a tutti nel nome del Signore.
P. Gian Paolo
P.S. : Se credi utili questi scritti condividili con i tuoi amici di Fb.
Ricordo che ci si può iscrivere alla new letter sul sito: santannapontinia.it … passa parola …
.:26/01/2013:.
Boa tarde, Carissimi
Il mio portoghese, pian piano migliora. Il professor Mauro mi incoraggia e anch’io sono abbastanza soddisfatto. Domani per la prima volta (per motivi di forza maggiore, P Josè e malato), celebrerò la mia prima messa nel santuario. Io presiederò il diacono Paulo farà l’omelia. Speriamo di non far ridere troppo l’assemblea.
Il fatto significativo della settimana è la partenza di P. Enzo superiore generale, che dopo tre settimane di accompagnamento, è ritornato ieri a Brescia. Ora me la devo vedere da solo, speriamo bene.
In questa lettera vorrei soffermare il mio dire sulle liturgie eucaristiche che si vivono qui a Luanda. Devo innanzitutto dirvi che sono molto coinvolgenti: il canto soprattutto crea un atmosfera che ti fa nascere dentro la comunione con Dio e con i fratelli.
Domenica scorsa ho concelebrato due S. Messe. Una alle 7 in una cappella della parrocchia ( ce ne sono 5) e l’altra nel santuario.
Alla cappella S. Famiglia mi ha colpito la partecipazione della gente. La cappella è in costruzione, si deve finire il pavimento, in fondo c’è ancora un mucchio di sabbia, la gente ci mette le sedie sopra. Ci sono tante persone, tanti bambini, tutti vestiti “ dalla festa”. Le donne sopra il vestito hanno un drappo particolare che mettono per venire in chiesa. Tutti cantano, pregano. Commovente l’offertorio, giovani, donne, uomini offrono quello che possono. Tutto è coordinato da laici: commenti, accoglienza,chierichetti, offerte, avvisi. Ogni messa ha una “corale” diversa. Domenica era il turno di un gruppo formato prevalentemente da giovani e ragazze adolescenti. Alla fine della messa la coordinatrice della cappella negli avvisi dice gli incaricati della domenica successiva che in settimana si incontrano per prepararsi.
Nel santuario, anche qui canti, danze,ma ciò che più mi ha colpito, la presenza “rumorosa” dei bambini. Saranno stati 400, tanti tanti. E’ impressionante vederli insieme. I momenti dove li vedi attenti è quando si canta (per fortuna si canta molto).
Le S. Messe in Africa sono (nonostante il caldo) un po’ lunghe ma la gente è abituata.
Rifletto e penso a qualche nostra Messa italiana, dove ci sono solo persone anziane, i giovani e i ragazzi non si vedono, nessuno canta, il prete deve fare tutto da solo, se la predica dura più di 8 minuti si comincia a sbuffare …. Dobbiamo imparare molto da queste giovani chiese dove la partecipazione dei laici è molto forte.
Vi lascio con una frase della seconda lettura della messa di domani: “Vòs sois corpo de Cristo e seus membros, cada um por sua parte.”
Preghiamo perché possiamo sentirci parte del Corpo di Cristo e di saper sempre fare la nostra parte.
Ogni mattina quando ci alziamo e ci guardiamo allo specchio diciamoci sempre: “Tocca a me. “
Un abbraccio a tutti e una buona settimana, che il Signore ci accompagni.
P. Gian Paolo
-
La scuola (dalla prima alla decima-prima 4035 alunni ) dove lavorano P. Bejamin (cileno) e il diacono Paulo (angolano)
-
La Parrocchia di S. Matteus con cinque cappelle guidata dai P. Raimundo e Francisco (brasiliani) il diacono Cruz (angolano)
-
Il seminario con una quindicina di seminaristi fino ad oggi diretto da P. Giuseppe Scolari.
.:13/01/2013:.
Carissimi
Le giornate scorrono velocemente anche nella calda quiete dell’ Africa. I ritmi della comunità sono molto ben scanditi. 5.45 Sveglia, 6.30 Meditazione Lodi e S. Messa, 7.45 colazione, poi ciascuno va alla sua occupazione, chi in parrocchia, chi a scuola. Alle 12,15 Pranzo. Dopo un breve riposo si riprendono le attività . 18.30 Vespro e S. Rosario. 19.30 Cena 21.30 Compieta.
E’ in mezzo al traffico di Luanda che ho ricevuto la notizia che il Padre ha chiamato a sé Ersilia. Ogni giorno ho pregato per la sua guarigione, ma il Signore ha voluto diversamente. Tutta la comunità di Luanda ha pregato il Rosario e la S. Messa per Pasquale , i suoi piccoli e la sua famiglia,perché possano affrontare con coraggio questo momento. Il Signore sa , Lui è il Signore della vita e non ci abbandona.
Un abbraccio e una buona settimana a tutti
P. Gian Paolo
.:05/01/2013:.
Carissimi
Mi faccio sentire dopo otto giorni in terra africana. Siamo partiti Venerdì 28 dicembre da Milano. Mi accompagna il P. Superiore generale. Approfittiamo per andare in Mozambico a visitare la comunità di Mocodoene, nota a Pontinia per il sostegno che sta dando l’associazione VELA. Scalo ad Addis Abeba in Etiopia e arrivo a Maputo capitale alle 13.30 di sabato. Ci attende un viaggio in macchina di 550 Km. Arriviamo alla missione alle 23. Ci accoglie la comunità con P. Mario italiano , P. Igino e il diacono Pedro , angolani, Fratel Gerardo brasiliano. La cosa che più impatta è il caldo.
Dall’ inverno italiano all’estate africana, una bella escursione termica. La missione ferve di opere, servirebbero persone che aiutano i padri
soprattutto per l’azienda agricola che si sta tentando di realizzare grazie anche a un progetto del Ministero degli Esteri Italiano. Siamo rimasti in Mozambico fino a venerdì 4 e alle 15 siamo arrivati a Luanda capitale dell’Angola mia nuova destinazione. Ad attenderci in aeroporto P. Scolari, attuale superiore , il diacono Crus e Aniceto un seminarista. Il caldo è forte il termometro segna 33 gradi.
Dopo 45minuti di macchina nel caos della capitale, eccoci alla nostra casa, l’Istituto Joao Piamarta , una grande scuola, il grande santuario dedicato a S. Giovanni Piamarta, il seminario, la casa dei Padri . Siamo in tempo di vacanze. La scuola inizia i primi di febbraio. I cortili sono deserti. Dopo un po’ di relax celebriamo la S. Messa , i vespri e il rosario. E’ emozionante sentire il canto e vedere questo gruppo di giovani (una quindicina) in preghiera. Dentro di me nasce la domanda: “C’è la farò?”. Mi affido al Signore . Se Lui vuole non mi farà mancare la sua grazia.
Devo imparare tante cose, prima di tutto la lingua. Parlo portoghese-italo-bresciano, ma datemi un po’ di tempo. Dopo cena facciamo un po’ di fraternità con i padri della comunità: P. Benjamini (cileno, direttore della scuola) P. Raimundo, P. Francisco (brasiliani e responsabili della parrocchia), i diaconi Paulo e Crus, (angolani ) , prossimi all’ordinazione presbiterale.
La giornata si conclude con la preghiera comunitaria di compieta. Alle 10 tutti a nanna . La giornata in Africa comincia presto. Ora che è tempo di ferie alle 5.45 normalmente alle 4.45.
Per il momento la salute è buona, ci sono le zanzare ma speriamo di difenderci, se Dio viole che stia qui mi darà la salute, altrimenti farò altro. In questi giorni devo organizzarmi , appena possibile vi comunicherò il mio nuovo numero di telefono
africano. Cercherò ogni settimana di darvi mie notizie. Sarò felice di avere le vostre.
Speriamo nei prossimi giorni di ottenere il visto di permanenza, perché altrimenti dovrò ritornare in Italia…
La burocrazia africana è peggio della nostra .
Vi augurò un felice anno, che il Signore vi accompagni.
Un Fraterno abbraccio
P. Gian Paolo
Commenti recenti