Sant’Anna 2022
Anna, fin dai suoi primi anni fu la delizia dei suoi genitori per la sua modestia e obbedienza e per la dolcezza del suo carattere. Assidua nell’orazione, cominciò assai presto a gustare Dio ed a procurare di piacergli. Ricercata in matrimonio dai più ragguardevoli della Nazione, fu alla fine data in isposa a Gioachino, che dimorava in Nazareth ed era della famiglia regale di Davide. Per questa felice parentela la stirpe sacerdotale si trovò unita nella stessa famiglia col sangue reale, il che era assolutamente necessario perchè il frutto di quel matrimonio potesse essere un giorno la madre del Salvatore.
I due santi sposi vissero molti anni in una celeste pace e concordia, servendo con grande zelo il Signore, ma il cielo non aveva benedetto lo loro unione. Onde, non sperando più discendenza, di comune accordo avevano prese le loro ormai vane ricchezze e le avevano distribuite ai poveri, ritenendo per sè il puro necessario. Secondo la tradizione, fu appunto dopo di essersi cosi spogliati dei beni terreni, che il ciclo esaudì le loro suppliche e diede loro il grande bene, superiore a tutte le umane ricchezze, il dono impareggiabile, celeste, che è Maria. Maria fu dunque il premio della povertà volontaria, della carità illuminata, del dolore rassegnato e soprattutto della candida offerta dei cuori, delle preghiere perseveranti. Anna fu la nutrice e l’educatrice di Maria: sulle sue ginocchia crebbe la creatura meravigliosa, che fu il capolavoro della creazione, la futura Regina del Cielo.
Anna fu anche la maestra, che insegnò i primi rudimenti del sapere a Colei che doveva essere la sede della Sapienza. Ma questa maestra, unica al mondo, dovette ben presto avvedersi che la piccola Maria aveva un altro Maestro, che interiormente la ammaestrava e forse ebbe anche qualche presagio di un fatto ancor più grande, che la sua bimba cioè cresceva non solo nel candore dell’innocenza comune, ma anche nello splendore di un’altra innocenza, tutta iniziale, che a Lei sola per divin privilegio era stata concessa. Perciò se anche Anna e Gioachino ebbero qualche lume intorno alle meraviglie operate da Dio in Maria e alla di lei futura grandezza, lo tennero chiuso nel cuore, e attesero solo a custodire un tale divin tesoro. Ma ciò che è ancor più mirabile in essi e che forma la loro gloria più grande è che, dopo di essersi spogliati di ogni bene terreno per darlo ai poveri, essi si siano spogliati anche di quella perla preziosa che è Maria per darla a Dio, consacrandola al tempio, come Dio aveva loro ispirato, perchè in quel sacro asilo Maria si disponesse ad essere tempio dello Spirito Santo. S. Gioachino morì quasi subito dopo tra le braccia della sua sposa. S. Anna, per la durata di undici anni, ebbe la consolazione di vedere la sua figliuola crescere in saggezza, in virtù e con ogni altra sorte di perfezione. Si addormentò poi nel Signore all’età di 69 anni e fu sepolta presso S. Gioachino.
INNO A SANT’ANNA
O Sant’Anna protettrice fra le donne fortunata,
tu la Vergine Beata concepisti nel tuo sen.
Fin dall’or che fu concetta
l’Alma sua fu santa e bella
di splendor fu quale stella
e di grazia vaso pien (3x)
Madre sei della gran Madre
di Gesù Nostro Signore. Sei potente in tutte l’ore,
prega tu per noi Gesù.
Mostri dunque il tuo potere
a favore dei tuoi devoti
che ferventi a te fan voti,
prega tu per noi Gesù
Prega, prega, prega tu per noi Gesù.
Prega, prega, prega tu per noi Gesù.
Sant’Anna 2021
Sant’Anna
Nacque S. Anna in Betlemme, chiamata comunemente nella S. Scrittura, la città di Davide, perchè in essa il gran re, profeta, ebbe i natali. Suo padre si chiamava Matan, cd era sacerdote della tribù di Levi e della famiglia di Aronne: sua madre fu Maria della tribù di Giuda, ambedue ragguardevoli non solo per la loro nascita, ma ancor più per la loro probità e per lo splendore di una vita esemplare. Ebbero essi tre figliuole. La prima, chiamata Maria come sua madre, andò sposa a Cleofa e fu la fortunata madre di S. Giacomo il minore, di S. Giuda, di S. Simone e di S. Giuseppe soprannominato Barnaba, cioè il Giusto. Questi sono i santi discepoli, che il Vangelo ha denominato fratelli del Salvatore, secondo l’uso ebraico di chiamare così i primi cugini del sangue. La seconda figlia di Matan fu Sobe, che fu la madre di S. Elisabetta, cugina della Vergine Santissima. La terza figliuola di Matan fu S. Anna, che il Signore aveva destinato, dice S. Giovanni Damasceno, per dare al mondo Colei, che doveva partorire il Salvatore.
Anna, fin dai suoi primi anni fu la delizia dei suoi genitori per la sua modestia e obbedienza e per la dolcezza del suo carattere. Assidua nell’orazione, cominciò assai presto a gustare Dio ed a procurare di piacergli. Ricercata in matrimonio dai più ragguardevoli della Nazione, fu alla fine data in isposa a Gioachino, che dimorava in Nazareth ed era della famiglia regale di Davide. Per questa felice parentela la stirpe sacerdotale si trovò unita nella stessa famiglia col sangue reale, il che era assolutamente necessario perchè il frutto di quel matrimonio potesse essere un giorno la madre del Salvatore.
I due santi sposi vissero molti anni in una celeste pace e concordia, servendo con grande zelo il Signore, ma il cielo non aveva benedetto lo loro unione. Onde, non sperando più discendenza, di comune accordo avevano prese le loro ormai vane ricchezze e le avevano distribuite ai poveri, ritenendo per sè il puro necessario. Secondo la tradizione, fu appunto dopo di essersi cosi spogliati dei beni terreni, che il ciclo esaudì le loro suppliche e diede loro il grande bene, superiore a tutte le umane ricchezze, il dono impareggiabile, celeste, che è Maria. Maria fu dunque il premio della povertà volontaria, della carità illuminata, dcl dolore rassegnato e soprattutto della candida offerta dei cuori, delle preghiere perseveranti. Anna fu la nutrice e l’educatrice di Maria: sulle sue ginocchia crebbe la creatura meravigliosa, che fu il capolavoro della creazione, la futura Regina del Cielo.
Anna fu anche la maestra, che insegnò i primi rudimenti del sapere a Colei che doveva essere la sede della Sapienza. Ma questa maestra, unica al mondo, dovette ben presto avvedersi che la piccola Maria aveva un altro Maestro, che interiormente la ammaestrava e forse ebbe anche qualche presagio di un fatto ancor più grande, che la sua bimba cioè cresceva non solo nel candore dell’innocenza comune, ma anche nello splendore di un’altra innocenza, tutta iniziale, che a Lei sola per divin privilegio era stata concessa. Perciò se anche Anna e Gioachino ebbero qualche lume intorno alle meraviglie operate da Dio in Maria e alla di lei futura grandezza, lo tennero chiuso nel cuore, e attesero solo a custodire un tale divin tesoro. Ma ciò che è ancor più mirabile in essi e che forma la loro gloria più grande è che, dopo di essersi spogliati di ogni bene terreno per darlo ai poveri, essi si siano spogliati anche di quella perla preziosa che è Maria per darla a Dio, consacrandola al tempio, come Dio aveva loro ispirato, perchè in quel sacro asilo Maria si disponesse ad essere tempio dello Spirito Santo. S. Gioachino morì quasi subito dopo tra le braccia della sua sposa. S. Anna, per la durata di undici anni, ebbe la consolazione di vedere la sua figliuola crescere in saggezza, in virtù e con ogni altra sorte di perfezione. Si addormentò poi nel Signore all’età di 69 anni e fu sepolta presso S. Gioachino.
SUPPLICA A SANT’ANNA
Prostrato ai piedi del tuo trono o grande e gloriosa S. Anna, vengo ad umiliarti la mia fervida prece, la preghiera del cuore; accoglila benigna rendimi grazie, prega per me.
La terra è veramente la valle del pianto – il cammino della vita è seminato di spine – il cuore in tempesta sente forte i colpi del dolore – aiutami Tu, esaudiscimi Tu. O Madre cara prega per me.
Stanco di piangere, senza una parola di conforto e di speranza; oppresso sotto il peso delle tribolazioni solo in Te, che ben intendi il dolore di un’anima, ripongo dopo Dio e la Vergine la speranza mia. O madre cara prega per me.
I miei peccati furono causa di farmi perdere la pace del cuore – l’incertezza del perdono mi rende più triste la vita – impetrami Tu la misericordia divina, l’amore a Gesù, la protezione della Figlia Tua – O madre S. Anna prega per me.
Guarda la casa mia, la famiglia mia – Vedi quante disgrazie mi opprimono quante tribolazioni mi sono d’intorno… O Madre cara Ti chiedo la pace e la provvidenza, la pace dell’anima soprattutto. – Prega per me.
Ed ora che ho bisogno di grazie non mi abbandonare Tu che sei potente presso il trono di Dio. Allontana da me la tristezza e la desolazione, i pericoli, i flagelli del Signore. Benedici e salva l’anima mia; fa che in vita e in morte io Ti chiami e Ti senta vicina. Prega per me, o dolce consolatrice degli afflitti. Fa che un giorno sia ai Tuoi piedi nel santo Paradiso. Così sia.
Pater, Ave, Gloria.
SANT’ANNA PROTETTRICE
DELL DONNE INCINTE
Sant’Anna è invocata da sempre come protettrice delle donne incinte, che a lei si rivolgono per ottenere da Dio un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare.
PREGHIERA A SANT’ANNA PROTETTRICE
DELL DONNE INCINTE
Preghiera a sant’Anna
O Signore, per intercessione
di S’Anna madre della Madonna,
ti chiedo di accompagnarmi in questo tempo
di gestazione della creatura che hai
voluto far vivere nel mio seno.
Grazie, perchè mi hai scelta
per questo compito così importante:
essere madre di una nuova creatura,
e così collaborare
con te Creatore.
O Signore, per intercessione
di S’Anna, fa che la creatura che è in me,
sia un dono che renda più unita la
mia famiglia e una benedizione per tutti.
Fa che l’attesa della nascita ci aiuti ad essere
generosi e perseveranti
nella fede e nella carità.
AMEN
Sant’Anna 2020
PREGHIERA A SANT’ANNA
DELLE SPOSE IN ATTESA DI MATERNITÀ
Nessuno come te può capire il desiderio di maternità Che brucia nel cuore di donna. Tu, o Sant’Anna, hai avuto la gioia di portare nel grembo la figlia Immacolata, la donna scelta da Dio come culla del Mistero: la tua maternità è stata crocevia della Salvezza. O Sant’Anna, la tua intercessione di Madre si unisca a quella di Maria, tua Figlia, per ottenere il dono di una creatura nei cui occhi possa vedere il sorriso del Creatore e sentire la benedizione dell’Eterno. O Sant’Anna, raccogli il gemito delle donne, l’attesa delle spose, la speranza delle mamme e, insieme a Maria, consegna a Gesù l’invocazione di una Pentecoste sulle famiglie per ritrovare l’amore divino nell’amore umano. Sant’Anna, sposa e mamma benedetta, prega per noi, prega per tutte le mamme e per tutte le famiglie del Mondo!
+ Angelo Comastri
Vicario Generale del Santo Padre per la Città del Vaticano
PREGHIERA A SANT’ANNA
PER INVOCARE LA PROTEZIONE NELL’ORA DEL PARTO
Sant’Anna, in te si è compiuto il sogno di ogni mamma: tu sei stata felice a motivo della tua figlia, che è la donna benedetta fra tutte le donne della terra. Sant’Annua, accompagnami in questo tempo di attesa affinché la vita sbocciata nel mio grembo senta la gioia grande del mio cuore e l’affetto del padre e di tutta la famiglia. Sant’Anna, diventare mamma è una grande missione, diventare mamma è un meraviglioso impegno: preparami, accompagnami, guidami proteggimi nell’ora trepidante del parto. Sant’Anna, la creatura che cresce sotto il mio cuore l’affido a Te, la consegno a Maria: insieme al mio sposo, fa’ che diventiamo una culla bella di amore vero affinché in noi si senta che c’è Dio, vera ricchezza della casa e unica gioia dei figli. Amen.
+ Angelo Comastri
Vicario Generale del Santo Padre per la Città del Vaticano
SUPPLICA A SANT’ANNA GLORIOSA
Sant’Anna che per le tue eccelse virtù meritasti di essere madre della vergine Immacolata fai da mamma anche a noi che, come tale, ti veneriamo e amiamo. Come educasti Maria santissima educa anche noi nella pietà verso Dio nell’obbedienza e nel rispetto ai superiori, nella carità e nell’edificazione degli altri. Arricchisci le nostre anime di grazie, abbellisci il cuore di purezza, adorna le nostre menti di sapere, rivesti tutta la nostra persona di serietà e di modestia. Ispiraci nei dubbi, consolaci nelle pene, visitaci nelle infermità, illuminaci nello studio, addestraci nel lavoro, assistici in ogni momento della giornata. Con la tua intercessione, possiamo vivere una vita cristianamente fruttuosa e dopo una morte serena, con te chiediamo di godere il Paradiso. Amen.
PREGHIERA A SANT’ANNA
O gloriosa Sant’Anna, che dopo lunga attesa, hai prodigiosamente ottenuto il dono della fecondità e sei diventata madre della Vergine Maria, ti preghiamo di vegliare su di noi e di insegnarci a non abbatterci mai nei momenti della prova. Assisti le mamme in attesa che portano in grembo il dono di una vita nuova. Rendi i genitori saggi educatori dei loro figli e aiutali in ogni difficoltà coniugale. Ottieni alle nostre famiglie la prosperità e la pace. Fa’ che ogni bambino gioiosamente accolto, cresca in età, sapienza e grazia come Gesù. Tieni per mano i ragazzi e fa’ che i giovani si orientino ai più alti valori umani e cristiani, rifiutando di concedersi alle ingannevoli ebbrezze del nostro tempo. Dona conforto alle vedove e fa’ che non manchino agli anziani l’affetto e le cure dei familiari. Offri a tutti la sicurezza che deriva da una vita spesa bene, all’insegna della fede che spera e che ama, dalla quale dipende la nostra felicità nella vita presente e in quella futura. Per Cristo nostro Signore. Amen Pater, Ave, Gloria.
PREGHIERA A SANT’ANNA
Dolce Madre della Madre di Dio, Sant’Anna, donna della fede,
in Te l’attesa dei secoli giunge alla soglia del Mistero:
Tu sei l’alba che prepara il giorno dell’incontro,
Tu la speranza che si apre al compimento,
Tu la vigilia delle nozze in cui cielo e terra si sono incontrati in Tua Figlia Maria,
arca dell’alleanza e terreno dell’avvento di Dio fra noi.
Intercedi per noi, perché come Te siamo fedeli nell’attesa,
uomini e donne di speranza, aperti al dono dell’Eterno,
docili nella fede e generosi nell’amore.
Col Tuo amore di Madre della Madre di Dio,
chiedi a Cristo di esaudire le attese vere del nostro cuore
e accompagnaci nel seguire Lui, luce della vita, nella fedeltà di ogni giorno,
verso i pascoli della bellezza eterna,
dove con Maria e tutti i Santi ci attendi anche Tu,
nella gioia senza ombre e senza tramonto della patria del cielo. Amen.
Festa del Ringraziamento
La «Giornata del ringraziamento», destinata a render grazie a Dio per i doni della terra, ha lontane origini nelle tradizioni religiose del nostro popolo, ed è stata promossa, con lodevole iniziativa, negli ultimi anni da movimenti sociali di ispirazione cristiana.
Sembra opportuno, al momento presente, che l’iniziativa sia ripresa in modo unitario e diretto dalle singole Chiese particolari, chiamandovi a partecipare tutti i fedeli della città e della campagna, insieme alle categorie particolarmente interessate.
E’ infatti necessario, oggi più che mai, richiamare gli uomini alla lode di Dio, datore di ogni bene, alla valorizzazione e alla giusta distribuzione dei doni della terra, al rispetto dell’ambiente naturale e alla solidarietà con quelli che lavorano.
Saranno questi i motivi che detteranno la riflessione religiosa della «Giornata di ringraziamento» e ne ispireranno la preghiera, secondo le modalità e le idonee disposizioni che ogni Vescovo vorrà dare per la sua diocesi.
Possa la «Giornata del ringraziamento» essere espressione di fede, riconoscente e supplice, di tutto il popolo cristiano.
Luca’s 6^ memorial day 2019
Per mantenere vivo il ricordo di Luca Violo, ieri 31 agosto 2019 a Pontinia, si è vissuto un clima di festa con l’evento degli “Artisti di strada”, con la partecipazione di diversi artisti internazionali. Questo evento, che ormai da diversi anni è presente a Pontinia, è nato con Luca ed altri ragazzi del posto. Prima di dare inizio all’evento, la santa Messa presieduta dal parroco padre Giancarlo Orlini.
50 anni scoutismo cattolico a Pontinia
50 anni di scoutismo cattolico a Pontinia…
Il valore di una proposta educativa
Il Gruppo Scout FSE Pontinia 1 “A. Schweitzer” festeggia nel corso del presente anno sociale 2018-2019 i cinquanta anni di vita. Un servizio portato avanti ininterrottamente nella parrocchia Sant’Anna di Pontinia dal 1968-69, sempre al fianco dei Padri della Congregazione della “Sacra Famiglia di Nazareth” di Padre Piamarta.
Sabato 27 e domenica 28 ottobre si sono aperti ufficialmente, presso la Parrocchia Sant’Anna di Pontinia, i festeggiamenti per il cinquantesimo anno di fondazione. Sono stati due giorni segnati dal ricordo e dalla memoria in cui si sono ripercorse, con tutti i Capi, i ragazzi, i loro genitori e gli ex capi, le principali tappe che hanno portato il Gruppo di Scout FSE di Pontinia ad essere tra le principali agenzie educative della città, nonché, una delle prime associazioni laicali nate nel territorio di Pontinia, e, la prima in assoluto che ha visto la luce nella parrocchia.
Il momento più “alto” e toccante dell’inizio dei festeggiamenti è coinciso con la celebrazione eucaristica di sabato 27 ottobre presieduta da S.E. Mons. Mariano Crociata, Vescovo della Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, il quale ha esaltato il valore della proposta educativa e formativa del cammino scout, oltre che evidenziare i principi fondamentali su cui si fonda il movimento scoutistico nel suo complesso. Il Vescovo ha inoltre posto l’accento, partendo dalle letture della liturgia, sulla forza della fede, ed in questo l’azione di catechesi di un gruppo scout deve essere in grado di gridare la propria fede con la testimonianza di vita mediante opere e preghiere. La presenza del Vescovo è stato un segno forte per il Gruppo Scout di Pontinia, poiché, oltre che essere motivo di grande gioia, è stato un segno forte e tangibile verso tutti i giovani, che debbono avere nel Vescovo un punto di riferimento nel loro cammino di fede nell’ambito della Chiesa locale.
Il Capogruppo, Daniele Raponi, ha sottolineato il valore della memoria che è come un esile filo interiore che ci tiene legati al passato: quello personale di ciascuno o quello del Gruppo Scout. Memoria e oblio, passato e futuro si intrecciano, assieme alla consapevolezza che chi sa far tesoro del suo passato è più “anziano” della propria età perché è intessuto delle generazioni che lo hanno preceduto. Dimenticare quello che c’è stato nel passato significherebbe rinnegare assieme allo stesso passato anche il futuro che esso contiene, significa mortificare il nostro presente privandolo di ogni sbocco futuro, ovvero, significherebbe rinnegare la Promessa Scout. Promettere infatti è far sperare. Promettere è dare forma di futuro al tempo. La Promessa suscita una attesa, ovvero, traccia una pista, che diventa sentiero, e che poi sfocia in una strada. Chi promette, promette sé stesso. E si impegna in una sorta di memoria della volontà per cui continua a volere nel tempo ciò che ha promesso un giorno. Promettere è rispondere di sé come avvenire, impegnare sé stesso al futuro, in sostanza, è servire il prossimo.
Alla Santa Messa ha preso parte anche il Sindaco, Carlo Medici, che ha dedicato parole lusinghiere e di felicitazioni verso il Gruppo Scout, rimarcando, con la lettura di uno scritto tutto in stile scout, l’essenza ed il valore della proposta educativa degli Scout d’Europa a Pontinia, avendo come scopo ultimo quello di formare dei buoni cittadini e dei buoni cristiani. Era presente, inoltre, per conto dell’Amministrazione Comunale, anche l’Assessore Giovanni Bottoni. In rappresentanza dell’Associazione Italiana Guide e Scout d’Europa Cattolici hanno partecipato diversi gruppi e alcuni dei capi associativi ricoprenti cariche a livello nazionale, ed in particolare, era presente Fabrizio Cuozzo, quale Commissario Generale dell’Associazione, il quale ha espresso la sua personale ammirazione per la valenza dell’azione educativa di un gruppo storico come quello di Pontinia, ma, soprattutto, per il clima di intensa partecipazione che ha trovato a Pontinia. Altre cariche associative presenti sono state il commissario di Distretto Lazio Sud, Alessandro Toschi, e la Commissaria Nazionale Branca Scolte, Barbara Orioni, che hanno accolto l’invito del Gruppo ed hanno voluto condividere con i fratelli e sorelle scout di Pontinia questo momento così importante.
L’apertura dei festeggiamenti, oltre ad aver visto la presentazione dei “pionieri” del gruppo scout nel lontano 1968-69, è stata caratterizzata anche dal gemellaggio con il nascente gruppo scout FSE di Comacchio (FE), ed ha visto, inoltre, anche l’inaugurazione della Mostra fotografica “50 anni di scoutismo cattolico a Pontinia” curata da Luigi Veca che raccoglie ben 50 tavole fotografiche che ripercorrono, attraverso le immagini anche in bianco e nero, la storia del Gruppo. La mostra rimarrà aperta presso i locali parrocchiali per tutto l’anno sociale 2018-19.
Momento toccante, unico, straordinario dell’anno, e dei festeggiamenti, è stata la partecipazione all’udienza in Piazza San Pietro a Roma del 1° maggio 2019 con Papa Francesco. I partecipanti, circa 250 persone, fra ragazzi e alcune famiglie, di certo, non si aspettavano un fuori programma come quello che poi hanno vissuto. Il Santo Padre, infatti, all’inizio dell’Udienza ha fatto salire sulla Papa-Mobile, ben 5 fra i più piccoli del gruppo, tre coccinelle e due lupetti, che hanno accompagnato, prima della catechesi, il Pontefice nel giro di rito fra i fedeli presenti, come di consueto, in piazza S. Pietro. Come se non bastasse, poi, nelle mani del Santo Padre, sono stati consegnati da Daniele Raponi, il Capogruppo, dei doni preparati per l’occasione dagli stessi scout. Infine, al termine dell’Udienza, tutti i ragazzi in uniforme hanno avuto la possibilità di fare delle foto ricordo, addirittura, con il Papa sul sagrato della Basilica di san Pietro. Una giornata storica, una di quelle imprese che possono consentire di dire…io c’ero! Un’emozione unica che i Capi e i ragazzi ricorderanno per sempre!! La notizia, che ha avuto un forte eco in tutta la comunità parrocchiale della città, è rimbalzata ed è stata amplificata sui principali social, divenendo in breve tempo virale. Tra l’altro, le immagini dell’evento sono state anche trasmesse in TV da alcuni TG a livello nazionale, come il TG1 e il TG2000. Come se non bastasse, al termine dell’Udienza, Daniele, il Capogruppo è stato intervistato da Orazio Coclite di Radio Vaticana, nonché, speaker ufficiale del Papa. Anche i vertici degli Scout d’Europa si sono complimentati con il Gruppo di Pontinia. In particolare, parole molto belle sono state spese dal Baloo d’Italia, Don Lorenzo Magarelli, Assistente Nazionale della Branca Lupetti che, riprendendo il Vangelo di Domenica 5 maggio, ha affermato “Guardare la foto del Santo Padre Francesco sulla papamobile con una “scorta” speciale mi ha riempito di gioia: Coccinelle e Lupetti del Pontinia 1 accanto a chi ci ricorda quotidianamente quanto grande è l’amore del Signore è una immagine che porteremo a lungo nel cuore! I volti di quei ragazzi mi hanno insegnato come dev’essere il volto di chi è chiamato a salire sulla barca di Pietro, la Chiesa del Signore! Volti sorpresi, gioiosi, curiosi. Che la spiritualità di San Francesco, che guida le azioni del Santo Padre, sia costante sprone a fare del nostro meglio!”. Anche Michela Lazzeri, Incaricata Nazionale della Branca Coccinelle, ha voluto dedicare un pensiero all’impresa del Gruppo di Pontinia, pensiero che nasce dai volti stupefatti e meravigliati di quelle Coccinelle che si son trovate a contatto con Papa Francesco, volti che più di ogni parola possono sintetizzare quanto vissuto “……Un incontro meraviglioso quello del Papa con le Coccinelle e i Lupetti del Pontinia 1! La meraviglia è quel sentimento che ti travolge e arriva al tuo cuore in profondità. È quel sentimento di piacevole sorpresa suscitato da una cosa nuova, da un incontro straordinario e speciale. Sappiamo anche noi aprire il nostro cuore, la nostra mente per essere capaci di meravigliarci in ogni momento della nostra vita? Il Signore “si lascia trovare; cercatelo con cuore semplice” (Sap 1,1-5).
Un’impresa pensata, voluta, organizzata e cercata seguendo il motto di Santa Caterina da Siena, Patrona delle Scolte, che amava ripetere: “Non accontentatevi delle piccole cose. Dio le vuole grandi. Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutta Italia”. Una vera e propria Grazia ricevuta dal gruppo Scout, una Grazia che deve portare frutto per il futuro, una Grazia che non deve esaurirsi in una emozione passeggera ma che deve, necessariamente, far maturare la fede in tutti nel Gruppo, che deve portare a rinvigorire i giovani Capi, per proiettarli verso orizzonti sconfinati sulla strada verso Cristo Signore.
Dunque, quest’impresa è stata davvero il degno coronamento dei festeggiamenti per i 50 anni. A tal proposito, i Capi Scout stanno pensando di integrare la mostra fotografica inaugurata nell’ottobre scorso con delle ulteriori tavole dedicate tutte all’Udienza Papale, e non solo, vi sarà, di certo, l’occasione anche di raccogliere la gran mole di fotografie realizzate dal servizio fotografico Vaticano in appositi DVD da distribuire poi ai ragazzi e alle loro famiglie.
Infine, domenica 30 giugno, come da calendario, si è svolto il Concerto di Canti Scout del 50esimo…”E il ritmo dei passi ci accompagnerà”, una rassegna canora tutta dedicata ai canti della tradizione scout. Un momento unico, un evento, anzi un’impresa mai realizzata prima, che ha visto la partecipazione ed il sostegno della Corale Polifonica Città di Pontinia e della Corale Sant’Anna, che insieme a tanti Capi del Gruppo si sono esibiti sul sagrato della Chiesa parrocchiale. Hanno accompagnato le corali il l’orchestra del Gruppo composta da alcuni dei ragazzi, fra esploratori, guide e Rover, in particolare, quattro flauti, tre sax, tre Chitarre, un pianoforte, il tutto sostenuto dal Maestro Gino Fiori alla fisarmonica, Guglielmo e Federico, rispettivamente, alla chitarra e al piano.
Sono stati eseguiti ben undici brani che hanno coinvolto i tanti accorsi in piazza Papa Pio VI. Idealmente i canti realizzati hanno ripercorso una giornata tipica di un campo, dal risveglio alla notte. La scaletta scelta non è stata casuale, ma ha ripreso la logica di un fuoco di bivacco scout. Di solito, nei concerti tradizionali si lascia al termine del repertorio, una melodia allegra e trascinante, invece, nel nostro caso i canti, per così dire, più spensierati e gioiosi sono stati quelli posti nel mezzo della scaletta, ed alla fine invece si sono eseguiti i canti-preghiera, quelli più “riflessivi”, ovvero, quei brani che in un campo, davanti al fuoco che pian piano va spegnendosi, accompagnano i ragazzi verso il riposo della notte.
Il concerto ha avuto un forte eco anche sui social tanto che è stato condiviso da moltissimi scout a livello nazionale. Una registrazione dell’intera manifestazione sarà trasmessa, tra l’altro, anche sulle frequenze di RadioWebScout!!
Il concerto è stato un momento bellissimo, coinvolgente, che ha favorito il legame, la comunione, l’accrescimento del senso di comunità fra i Capi del Gruppo e tutti coloro che hanno preso parte alla gestione, organizzazione e realizzazione del concerto. Del resto per noi scout il canto ci consente di far capire ai ragazzi quanto sia importante andare tutti allo stesso ritmo, utilizzare il medesimo tono di voce senza gridare e voler prevaricare gli altri, dando ancor più gusto alla gioia di essere insieme; ci aiuta inoltre a creare la giusta atmosfera prima di una particolare attività e ci infonde coraggio e orgoglio all’arrivo su una vetta agognata. Aiuta noi stessi ed i ragazzi affidati, in poche parole, a toccare con mano quanto sia bello “cercare la Fonte” sulle tracce di Gesù.
Ora…appuntamento ai campi estivi. Saremo a Villavallelonga (AQ) dal 09 al 18 di agosto, presso la Base Scout “Brownsea” con tutte le unità e i ragazzi del Gruppo. Sarà il momento conclusivo di quest’anno, l’ultima tappa di un cammino stupendo, di un’avventura coinvolgente, di una corsa entusiasmante.
Corpus Domini 2019
La festa venne istituita nel 1246 in Belgio grazie alla visione mistica di una suora di Liegi, la beata Giuliana di Retìne. Poi, due anni dopo, papa Urbano IV la estese a tutta la cristianità dopo il miracolo eucaristico di Bolsena nel quale dall’ostia uscirono alcune gocce di sangue per testimoniare della reale presenza del Corpo di Cristo. Si festeggia il giovedì dopo la festa della Ss. Trinità anche se in alcuni Paesi come l’Italia è stata spostata alla domenica successiva.
La “mia” Prima Comunione
Maggio è il mese in cui generalmente i bambini si accingono a ricevere il sacramento della Prima comunione, essa è uno dei sette sacramenti della fede cattolica, il terzo, con il quale si riceve il corpo e il sangue di Gesù e si entra a pieno titolo nella comunità cattolica.
Il termine Eucaristia deriva dal greco εὐχαρίστω (eucharisto: “rendo grazie”); Gesù istituì questo sacramento durante l’ultima cena, quando distribuì ai suoi discepoli il pane e il vino come suo corpo e suo sangue, offerti in sacrificio per la salvezza degli uomini. Durante l’Eucaristia, il sacerdote offre il pane e il vino a Dio, i quali per opera dello Spirito Santo diventano realmente il corpo e il sangue di Cristo, offerti sulla croce (Transustanziazione).
Per la religione cattolica l’eucaristia è strettamente legata alla Pasqua, morte e resurrezione di Gesù e quindi all’ultima cena, il momento in cui il sacramento fu istituito.
La Prima comunione è il momento in cui un fanciullo, o un adulto, si avvicina per la prima volta al sacramento dell‘Eucaristia, è il primo incontro personale di un individuo con Gesù, la prima volta in cui si riceve il corpo e il sangue di Cristo.
Triduo Pasquale 2019
Il Triduo Pasquale inizia il pomeriggio del Giovedì Santo e dura fino alla mattina della Domenica di Pasqua.
Giovedì Santo
In questo giorno si rivive l’istituzione dell’Eucaristia, ha luogo una Messa commemorativa dell’Ultima Cena di Nostro Signore Gesù Cristo, con la lavanda dei piedi, e si celebrano l’Ordine sacerdotale e il “Comandamento dell’Amore”, che è l’Eucaristia stessa.
Venerdì Santo
Il Venerdì Santo ricordiamo la Passione e Morte di Gesù. Ha luogo la celebrazione della Passione del Signore con l’adorazione della Croce, atto liturgico che non si realizza con l’Eucaristia.
In questa giornata si concede l’indulgenza plenaria ai fedeli cristiani che assistono all’adorazione della Croce nella solenne azione liturgica.
Si può ottenere l’indulgenza anche realizzando il pio esercizio della Via Crucis davanti alle stazioni legittimamente stabilite e meditando la Passione e Morte di Gesù Cristo.
Sabato Santo
Durante il Sabato Santo, non ci sono celebrazioni liturgiche fino alla Veglia pasquale. È una giornata di grande silenzio, per intensificare la preghiera in memoria della morte di Cristo e accompagnare la Madonna nel suo dolore. Si concede l’indulgenza plenaria quando due o più persone recitano insieme il Santo Rosario.
Veglia Pasquale
È la celebrazione più importante dell’anno liturgico e dei fedeli cristiani, visto che si svolge in memoria della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. La Veglia si svolge il sabato sera, e in alcuni luoghi si estende fino all’alba della Domenica di Resurrezione.
I fedeli possono ottenere l’indulgenza plenaria partecipando alla celebrazione della Veglia Pasquale e rinnovando in essa le promesse battesimali.
Domenica delle Palme 2019
Con questa festa si ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme accolto dalla folla che lo acclama come re agitando fronde e rami presi dai campi. Una tradizione legata alla ricorrenza ebraica di Sukkot durante la quale i fedeli salivano in pellegrinaggio al tempio di Gerusalemme portando un mazzetto intrecciato di palme, mirto e salice.
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