Dio è sempre dalla parte dell’uomo
Un racconto di una modernità unica, dove Luca, il migliore scrittore del Nuovo Testamento crea una tensione, una aspettativa con questo magistrale racconto, che si dipana come al rallentatore:
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. E seguono le prime parole ufficiali di Gesù: oggi la parola del profeta si è fatta carne.
Gesù si inserisce nel solco dei profeti, li prende e li incarna in sé. E i profeti, da parte loro, lo aiutano a capire se stesso, chi è davvero, dove è chiamato ad andare: lo Spirito del Signore mi ha mandato ai poveri, ai prigionieri, ai ciechi, agli oppressi. Adamo è diventato così, per questo Dio prende la carne di Adamo. Da subito Gesù sgombra tutti i dubbi su ciò che è venuto a fare: è qui per togliere via dall'uomo tutto ciò che ne impedisce la fioritura, perché sia chiaro a tutti che cosa è il regno di Dio: vita in pienezza, qualcosa che porta gioia, che libera e da luce, che rende la storia un luogo senza più disperati.
E si schiera, non è imparziale Dio; sta dalla parte degli ultimi, mai con gli oppressori. Viene come fonte di libere vite, e da dove cominciare se non dai prigionieri? Gesù non è venuto per riportare i lontani a Dio, ma per portare Dio ai lontani, a uomini e donne senza speranza, per aprirli a tutte le loro immense potenzialità di vita, di lavoro, di creatività, di relazione, di intelligenza, di amore.
Il primo sguardo di Gesù non si posa mai sul peccato della persona, il suo primo sguardo va sempre sulla povertà e sulla fame dell'uomo. Per questo nel Vangelo ricorre più spesso la parola poveri, che non la parola peccatori. Non è moralista il Vangelo, ma creatore di uomini liberi, veggenti, gioiosi, non più oppressi.
Scriveva padre Giovanni Vannucci: «Il cristianesimo non è una morale ma una sconvolgente liberazione». La lieta notizia del Vangelo non è l'offerta di una nuova morale migliore, più nobile o più benefica delle altre. Buona notizia di Gesù non è neppure il perdono dei peccati.
La buona notizia è che Dio mette l'uomo al centro, e dimentica se stesso per lui, e schiera la sua potenza di liberazione contro tutte le oppressioni esterne, contro tutte le chiusure interne, perché la storia diventi
"altra" da quello che è. Un Dio sempre in favore dell'uomo e mai contro l'uomo.
Infatti la parola chiave è "liberazione". E senti dentro l'esplosione di potenzialità prima negate, energia che spinge in avanti, che sa di vento, di futuro e di spazi aperti. Nella sinagoga di Nazaret è allora l'umanità che si rialza e riprende il suo cammino verso il cuore della vita, il cui nome è gioia, libertà e pienezza. Nomi di Dio.
P. Ermes Ronchi
Natale e Pasqua si sposano a Cana
Le nozze di Cana, per comprendere meglio questo bellissimo passo del Vangelo di Giovanni (Gv 2,1-12), riporto qui un commento al Vangelo di Padre Gian Franco Scarpitta della parrocchia San Francesco di Paola a Palermo.
Sarebbe stato un vero disastro se Gesù non fosse intervenuto, ma a dire il vero sarebbe stato ancora più pernicioso se la madre di Gesù non avesse preso l'iniziativa di porre il problema al Figlio: "Non hanno vino"- e in questa sua sollecita interferenza non si può non evincere quanto sia legittima l'intercessione generale di Maria nei nostri rapporti con Cristo.
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Il campo invernale del Riparto Sirio di Pontinia
11 ragazze e 4 capo sono partite con destinazione Sgurgola a Frosinone per trascorrere tre giorni in montagna ricchi di risate! Il divertimento non è mancato e soprattutto la voglia di stare in compagnia! Anche se i giorni sono pochi, bastano alcune serate per non desiderare di ritornare a casa…
Il tema di questa fantastica avventura era: ”la felicità non è uno stato a cui arrivare, ma un modo di viaggiare”.
Ci siamo divertite a giocare all’aperto anche se faceva freddo e un semplice the caldo verso sera è diventato un occasione speciale per stare insieme.
Le scenette del fuoco di bivacco, i canti e le attività hanno reso questo campo unico per ognuna di noi e sicuramente non mancheranno altre occasioni per ridere e scherzare insieme, dimenticando i problemi quotidiani…
ACR: Il mese della PACE
Il Mese di Gennaio è dedicato alla Pace, un argomento alquanto vasto, individuale e che apre le porte a molte riflessioni. Per questo con i bambini della prima e seconda elementare ci siamo confrontati su questo grande tema e abbiamo chiesto loro a cosa attribuissero la parola ”Pace”.
Alcuni hanno tentato di rispondere, altri intimiditi hanno esitato e altri ancora si sono lanciati a capofitto nella risposta senza neanche pensarci un minuto dicendo che per loro la Pace è: Amore, Amicizia, Generosità, Giocare con gli amici, Andare a messa, Perdonare, Stare con Gesù. Andare all’ACR, la Gioia, lo scambio della pace, i sorrisi, la famiglia. E quindi ora chiedo a voi: condividete ciò che i bambini hanno esposto?!? Certo..risponderei! La Pace è questo. È imparare a riconoscere chi ha bisogno di aiuto tra le persone che ci sono vicine, proprio come Gesù fa con tutti noi, attraverso gesti concreti di amore.
Arriva quindi il tanto e atteso “Convegno della Pace”. Ogni anno si cerca nella Diocesi il luogo d’incontro e quest’anno, infatti, si svolgerà il 27 gennaio nella Parrocchia di San Valentino a Cisterna. Si troveranno li tutti i bambini, ragazzi e ragazze, gli educatori e perfino i genitori; tutti uniti a festeggiare la Pace che per assaporarla è necessario costruirla con impegno e comprendere quanto sia bello e più facile raggiungere questo obbiettivo mettendo insieme le forze e le caratteristiche di ciascuno. Il convegno è strutturato in questo modo: ci si incontra la mattina e dopo un momento di accoglienza inizieranno i giochi a stand per i ragazzi dalla prima alla terza media divisi in percorsi, per fasce di età e le attività per i genitori; ovviamente in un modo o nell’altro approfondiremo questo tema. Poi come una grande famiglia ci fermeremo per il pranzo, perché questo è l’Azione Cattolica: una grande famiglia, dove poter condividere la ricchezza dell’incontro con il Signore che genera l’incontro con l’altro. Dopo un momento di animazione, saremo chiamati a partecipare alla Santa Messa.
Ognuno aprirà il cuore al Signore per incontrarlo. Infine ci saluteremo e tutti porteranno nelle loro parrocchie e nelle loro case un vero messaggio di Pace. Grazie a questa giornata vissuta insieme, i ragazzi capiranno che accogliere gli altri nelle loro diversità non crea divisione ma ricchezza e pace, perché ognuno impegnandosi concretamente e personalmente, diventerà un grande dono per il prossimo, così che tutti potranno sperimentare l’incontro con il Signore e vivere la Pace come un’opportunità di gioia condivisa.
Un saluto affettuoso dall’ Azione Cattolica dei Ragazzi..
E un invito a testimoniare la Pace nelle vostre famiglie.
Di Luca Melania
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Tu credi nella vita dopo il parto?
– Non lo so, ma sicuramente… ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca.
– Ma è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale è la via d’alimentazione … Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto.
– Invece io credo che debba esserci qualcosa. E forse sarà diverso da quello cui siamo abituati ad avere qui.
– Però nessuno è tornato dall’aldilà, dopo il parto. Il parto è la fine della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’angosciante esistenza nel buio che ci porta al nulla.
– Dove? Tutta intorno a noi! E’ in lei e grazie a lei che viviamo. Senza di lei tutto questo mondo non esisterebbe.
– Eppure io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, per cui, è logico che non esista.
– Ok, ma a volte, quando siamo in silenzio, si riesce a sentirla o percepire come accarezza il nostro mondo. Sai? … Io penso che ci sia una vita reale che ci aspetta e che ora soltanto stiamo preparandoci per essa …
Epifania del Signore 2013
Gesù si fa conoscere ai pastori, perché gente semplice; si fa conoscere ai magi, perché sono sapienti, ma umili, sempre alla ricerca della verità e del nuovo che lo Spirito di Dio può portare. Affrontano la fatica della ricerca, seguono i segni di Dio (la stella), ma chiedono aiuto anche a chi li può indirizzare, affrontano il sacrificio e i rischi della persecuzione. Ma Dio li ricompensa e risponde pienamente alle loro attese e si fa conoscere nella sua verità di Figlio di Dio Salvatore. Ed essi "credono" e adorano e tornano alla loro vita con la certezza di Dio nel cuore.
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