Seguire Cristo con umiltà
“Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà" (Marco 8,34-35). Non basta riconoscere che Gesù è il Signore ed il Messia per essere suoi discepoli … si deve seguire il suo stile di vita, fare le sue stesse scelte, accettare di fare la volontà del Padre … fino alla croce.
La croce però non va cercata per se stessa, non è frutto di autolesionismo, ma è segno di un amore senza misura e quindi di una vita non persa ma realizzata, segno della propria fedeltà a Cristo. Come Gesù ha salvato il mondo “facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce”(Filippesi 2,8), così anche il discepolo ogni volta che sopporta sofferenza e persecuzione per non cedere al compromesso, per essere fedele a Dio ed al suo piano sul mondo, diventa causa di salvezza, manifestazione della potenza di Dio che salva per mezzo della croce. Portando dietro a Gesù la sua croce il cristiano “da compimento a ciò che, nei patimenti di Cristo, manca nella sua carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Cfr. Colossesi 1,24). Mettiamoci a seguire Cristo con umiltà, fedeltà e carità. Buona settimana e Dio ti benedica.
Padre Gian Carlo
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