Caro Luca

In udienza dal Papa – le nostre riflessioni
Gianfranco Casalati e Stefania Villano
Lina Savone
Queste parole di Papa Francesco mi hanno suscitato una grande emozione. Vedere poi la nostra bimba Rebecca tra le sue braccia è stata un’esplosione di gioia e stupore insieme. Rebecca è stata proprio fortunata nel ricevere la benedizione del Papa: non avremmo mai immaginato di vivere un momento di fede così intenso. Il suo volto riempie le nostre anime e ci rafforza la scelta cristiana che abbiamo abbracciato fin da piccoli.
Fam. Di Trapano Roberto, Giuliana, Rebecca, Emanuele
Giulia Medici
Sono stata più volte in “pellegrinaggio” presso luoghi di preghiera o luoghi dedicati all’adorazione della Madonna, ma questa è la prima volta che ho partecipato ad un vero pellegrinaggio. Questa è stata una vera giornata di preghiera, di raccoglimento, di spiritualità e di emozione per l’incontro con il Santo Padre, mentre le altre volte mi avevano accompagnato in quei luoghi come fosse stata una gita qualsiasi.
è la prima volta che mi reco all’Udienza del Papa… quanta gente… gente che proviene da tutto il mondo…. Che emozione!!!! E’ stato bellissimo e coinvolgente!!!
due persone venute da una Parrocchia di Sezze….. siamo sorpresi di vedere tante persone giovani che hanno partecipato a questa bellissima giornata, siete fortunati ad avere un Sacerdote che vi segue e che vi dona queste occasioni di preghiera.
E’ stato molto bello a conclusione dell’incontro con il Santo Padre che la nostra Comunità Parrocchiale si sia ritrovata presso il Santuario dedicato alla Madonna di Fatima in San Vittorino. In questo modo abbiamo concluso in preghiera il nostro Pellegrinaggio.
Tutti hanno chiesto se è possibile organizzare nuovamente un Incontro con il Santo Padre o qualche altro Pellegrinaggio. Sono stati contenti dell’organizzazione.
Entrare in un luogo Santo come San Pietro mi dona sempre una grande emozione. Incontrare il Santo Padre, vederlo da vicino, mi ha emozionato in modo particolare. Io piccola fragile peccatrice ho provato una grande gioia nel vedere da vicino il Discepolo di Gesù. Ancora più emozionanti sono state le sue parole quando ha detto che “la Chiesa siamo Noi…Tutti Noi…” e in quel momento io mi sono sentita parte di questa grande famiglia che mi accoglie con tutte le mie debolezze. Mi è piaciuto molto anche il paragone dell’Amore della Chiesa per i suoi fedeli all’Amore della Mamma per i suoi figli, forse perché in particolare io mi sento una Mamma e quindi ho compreso appieno la grandezza di questo Amore…. anche se la Chiesa come la Mamma non è perfetta.
Mi ha dato gioia ed emozione condividere la giornata di preghiera con la nostra Comunità Parrocchiale, una famiglia nella famiglia; la Santa Messa in un luogo così silenzioso, in intimità, solo per Noi della nostra Parrocchia, con tanta partecipazione è stata bellissima; i bambini sull’altare durante la Consacrazione mi hanno fatto pensare a Gesù che chiama a sè i bambini… che bella visione!
Aver lasciato le attività di tutti i giorni per dedicare un giorno alla preghiera è stato bellissimo e rigenerante; essermi messa a disposizione degli altri mi ha dato tanta tanta gioia.
La meravigliosa sfida dell’Associazione “La Rete”
Festività di Sant’Anna 2013
Anna e Gioacchino
Anna e Gioacchino sono i genitori della Vergine Maria. Gioacchino è un pastore e abita a Gerusalemme, anziano sacerdote è sposato con Anna. I due non avevano figli ed erano una coppia avanti con gli anni. Un giorno mentre Gioacchino è al lavoro nei campi, gli appare un angelo, per annunciargli la nascita di un figlio ed anche Anna ha la stessa visione. Chiamano la loro bambina Maria, che vuol dire «amata da Dio». Gioacchino porta di nuovo al tempio i suoi doni: insieme con la bimba dieci agnelli, dodici vitelli e cento capretti senza macchia. Più tardi Maria è condotta al tempio per essere educata secondo la legge di Mosè. Sant'Anna è invocata come protettrice delle donne incinte, che a lei si rivolgono per ottenere da Dio tre grandi favori: un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare. È patrona di molti mestieri legati alle sue funzioni di madre, tra cui i lavandai e le ricamatrici.
In udienza da Papa Francesco
Già più volte ed in più occasioni, molti ci esprimevano il profondo e sincero desiderio di vedere il nuovo Papa. Ce lo chiedevano, per esempio in occasione delle Benedizioni delle famiglie. Ma sono state soprattutto le richieste spontanee piene di speranza dei bambini della Prima Comunione e di altri ragazzi del Catechismo che mi han spinto a fare ufficialmente la richiesta al Papa per un’Udienza.
P. Valeriano Montini
Il prezioso stendardo di Sant’Anna di Pontinia

Secondo Pellegrinaggio a Lanciano e Manoppello
Un cuore che vede
Il Vangelo di questa domenica si apre con la domanda che un dottore della Legge pone a Gesù: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Sapendolo esperto nelle Sacre Scritture, il Signore invita quell'uomo a dare lui stesso la risposta, che infatti egli formula perfettamente, citando i due comandamenti principali: amare Dio con tutto il cuore, tutta la mente e tutte le forze, e amare il prossimo come se stessi. Allora il dottore della Legge, quasi per giustificarsi, chiede: "E chi è mio prossimo?". Questa volta, Gesù risponde con la celebre parabola del "buon Samaritano", per indicare che sta a noi farci "prossimo" di chiunque abbia bisogno di aiuto. Il Samaritano, infatti, si fa carico della condizione di uno sconosciuto, che i briganti hanno lasciato mezzo morto lungo la strada; mentre un sacerdote e un levita erano passati oltre, forse pensando che a contatto con il sangue, in base ad un precetto, si sarebbero contaminati. La parabola, pertanto, deve indurci a trasformare la nostra mentalità secondo la logica di Cristo, che è la logica della carità: Dio è amore, e rendergli culto significa servire i fratelli con amore sincero e generoso.
Questo racconto evangelico offre il "criterio di misura", cioè "l'universalità dell'amore che si volge verso il bisognoso incontrato «per caso», chiunque egli sia". Accanto a questa regola universale, vi è anche un'esigenza specificamente ecclesiale: che "nella Chiesa stessa, in quanto famiglia, nessun membro soffra perché nel bisogno". Il programma del cristiano, appreso dall'insegnamento di Gesù, è "un cuore che vede" dove c'è bisogno di amore, e agisce in modo conseguente .(si può riprendere l'insegnamento dell'enciclica Deus Caritas est oppure i richiami preziosi di papa Francesco)
Gesù risponde allo scriba desideroso di sapere chi è il suo prossimo non con una definizione teorica, ma con la parabola del buon Samaritano, che ha tutta la parvenza di un fatto tratto dal vero. Gesù la racconta mentre sta attraversando la Samaria, diretto a Gerusalemme. Continuando il suo cammino, Egli passerà da Gerico. Risalirà quella strada da cui è disceso l'uomo della parabola che cade nelle mani dei briganti.
E' una strada ripida e in mezzo a dirupi e burroni, che sale attraverso l'arido deserto di Giuda, simbolo del cammino tenebroso del male ma anche di quello faticoso della Redenzione. […]
Continua la lettura: buon samaritano
Don Roberto Rossi
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