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Venerdì santo 2017

Per la Chiesa cattolica, il Venerdì Santo è il giorno della morte di Gesù Cristo, secondo giorno del Triduo Pasquale, che segue il giovedì santo. Come nel Mercoledì delle Ceneri, i fedeli dai 14 anni di età sono invitati all'astinenza dalla carne (sono ammessi uova e latticini), e quelli dai 18 ai 60 anni al digiuno ecclesiastico, che consiste nel consumare un solo pasto (pranzo o cena) durante la giornata (è ammessa, oltre a questo, una piccola refezione).

Il digiuno si compie in segno di penitenza per i peccati di tutti gli uomini, che Gesù è venuto ad espiare nella Passione, ed assume inoltre il significato mistico di attesa dello Sposo, secondo le parole di Gesù (Matteo 9,15); lo Sposo della Chiesa, cioè Cristo, viene tolto dal mondo a causa del peccato degli uomini, ma i cristiani sono invitati a preparare con il digiuno l'evento del suo ritorno e della liberazione dalla morte; questo evento si attua nel memoriale della sua resurrezione, la domenica di Pasqua.

Non si celebra l'Eucaristia: infatti durante la celebrazione liturgica pomeridiana del Venerdì Santo si distribuisce l'eucaristia consacrata il giorno precedente, il Giovedì Santo (Celebrazione In Coena Domini), in cui si ricorda l'ultima cena del Signore con i discepoli e il tradimento di Giuda. La liturgia inizia nel silenzio, come si era chiusa quella del giorno precedente e come si apre quella della veglia di Pasqua nella notte del Sabato Santo, quasi a sottolineare come il Triduo pasquale sia un'unica celebrazione per i Cristiani.

La liturgia è incentrata sulla narrazione delle ultime ore della vita terrena di Gesù secondo il Vangelo di Giovanni e sull'adorazione della croce, molto importante, in questo giorno. La croce non è un semplice strumento di tortura, ma è segno dell'amore che Dio nutre verso gli uomini. Con la croce Dio riporta la vita vera nel mondo, con la croce Dio insegna all'uomo ad amare. I cristiani in questo giorno sono invitati ad adorare la croce di Cristo e a non vivere rassegnati dinanzi alle proprie croci di ogni giorno, perché solo morendo si risuscita a vita eterna.

In questo giorno si celebra in modo "solenne" anche la Via Crucis.

Giovedì santo 2017

Con il Giovedì Santo si conclude la Quaresima, iniziata con il Mercoledì delle Ceneri, e con essa finisce anche il digiuno penitenziale. Con la messa vespertina “in Coena Domini” inizia il Triduo pasquale, ossia i tre giorni nei quali si commemora la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù, che ha il suo fulcro nella solenne Veglia pasquale e si conclude con i secondi vespri della Domenica di Pasqua. 

LA LAVANDA DEI PIEDI SIMBOLO DI OSPITALITÀ

Il Vangelo di Giovanni, al capitolo 13, racconta l'episodio della lavanda dei piedi. Gesù «avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine», e mentre il diavolo già aveva messo nel cuore di Giuda Iscariota, il proposito di tradirlo, Gesù si alzò da tavola, depose le vesti e preso un asciugatoio se lo cinse attorno alla vita, versò dell’acqua nel catino e con un gesto inaudito, perché riservato agli schiavi ed ai servi, si mise a lavare i piedi degli Apostoli, asciugandoli poi con l’asciugatoio di cui era cinto. 

Bisogna sottolineare che a quell’epoca si camminava a piedi su strade polverose e fangose, magari sporche di escrementi di animali, che rendevano i piedi, calzati da soli sandali, in condizioni immaginabili a fine giornata. La lavanda dei piedi era una caratteristica dell’ospitalità nel mondo antico, era un dovere dello schiavo verso il padrone, della moglie verso il marito, del figlio verso il padre e veniva effettuata con un catino apposito e con un “lention” (asciugatoio) che alla fine era divenuto una specie di divisa di chi serviva a tavola. 

Quando fu il turno di Simon Pietro, questi si oppose al gesto di Gesù: “Signore tu lavi i piedi a me?” e Gesù rispose: “Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo”; allora Pietro che non comprendeva il simbolismo e l’esempio di tale atto, insisté: “Non mi laverai mai i piedi”. Allora Gesù rispose di nuovo: “Se non ti laverò, non avrai parte con me” e allora Pietro con la sua solita impulsività rispose: “Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!”. Questa lavanda è una delle più grandi lezioni che Gesù dà ai suoi discepoli, perché dovranno seguirlo sulla via della generosità totale nel donarsi, non solo verso le abituali figure, fino allora preminenti del padrone, del marito, del padre, ma anche verso tutti i fratelli nell’umanità, anche se considerati inferiori nei propri confronti.

Fonte: Famiglia Cristiana

Torneo Ping Pong e Biliardino

Domenica delle Palme 2017

Con questa festa si ricorda l'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme accolto dalla folla che lo acclama come re agitando fronde e rami presi dai campi. Una tradizione legata alla ricorrenza ebraica di Sukkot durante la quale i fedeli salivano in pellegrinaggio al tempio di Gerusalemme portando un mazzetto intrecciato di palme, mirto e salice.

La liturgia della Domenica delle Palme, si svolge iniziando da un luogo adatto al di fuori della chiesa; i fedeli si radunano e il sacerdote benedice i rami di ulivo o di palma, che dopo la lettura di un brano evangelico, vengono distribuiti ai fedeli, quindi si dà inizio alla processione fin dentro la chiesa. Qui giunti continua la celebrazione della Messa, che si distingue per la lunga lettura della Passione di Gesù, tratta dai Vangeli di Marco, Luca, Matteo, secondo il ciclico calendario liturgico; il testo della Passione non è lo stesso che si legge nella celebrazione del Venerdì Santo, che è il testo del Vangelo di San Giovanni.

Il racconto della Passione viene letto alternativamente da tre lettori rappresentanti: il cronista, i personaggi delle vicenda e Cristo stesso. Esso è articolato in quattro parti: l’arresto di Gesù; il processo giudaico; il processo romano; la condanna, l’esecuzione, morte e sepoltura. 

Al termine della Messa, i fedeli portano a casa i rametti di ulivo benedetti, conservati quali simbolo di pace, scambiandone parte con parenti ed amici. Si usa in molte regioni, che il capofamiglia utilizzi un rametto, intinto nell’acqua benedetta durante la veglia pasquale, per benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua.

Quel centurione che vide un re morire di amore

 

Si aprono, con la lettura della Passione del Signore, i giorni supremi, quelli da cui deriva e a cui conduce tutta la nostra fede. E quelli che fanno ancora innamorare.
Volete sapere qualcosa di voi e di me? – dice il Signore – Vi do un appuntamento: un uomo in croce. La croce è l'immagine più pura e più alta che Dio ha dato di se stesso. E tuttavia domanda perennemente aperta.

E prima ancora l'appuntamento di Gesù è stato un altro: uno che è posto in basso. Che cinge un asciugamano e si china a lavare i piedi ai suoi. Chi è Dio? Il mio lavapiedi. In ginocchio davanti a me. Le sue mani sui miei piedi. Davvero, come Pietro, vorrei dire: lascia, smetti, non fare così, è troppo. E Lui: sono come lo schiavo che ti aspetta, e al tuo ritorno ti lava i piedi. Ha ragione Paolo: il cristianesimo è scandalo e follia. Dio è così: è bacio a chi lo tradisce, non spezza nessuno, spezza se stesso. Non versa il sangue di nessuno, versa il proprio sangue. Non chiede più sacrifici, sacrifica se stesso.
Ne esce capovolta ogni immagine, ogni paura di Dio. Ed è ciò che ci permette di tornare ad amarlo da innamorati e non da sottomessi.
La suprema bellezza della storia è quella accaduta fuori Gerusalemme, sulla collina, dove il Figlio di Dio si lascia inchiodare, povero e nudo, a un legno per morirvi d'amore.
Pietra angolare della fede cristiana è la cosa più bella del mondo: bello è chi ama, bellissimo chi ama fino alla fine. L'ha colto per primo non un discepolo ma un estraneo, il centurione pagano: davvero costui era figlio di Dio. Non da un sepolcro che si apre, non da uno sfolgorare di luce, ma nella nudità di quel venerdì, vedendo quell'uomo sulla croce, sul patibolo, sul trono dell'infamia, un verme nel vento, un soldato esperto di morte dice: davvero costui era figlio di Dio. Ha visto qualcuno morire d'amore, ha capito che è cosa da Dio.
C'erano là molte donne che stavano ad osservare da lontano. In quello sguardo, lucente d'amore e di lacrime, in quell'aggrapparsi con gli occhi alla croce, è nata la Chiesa. E rinasce ogni giorno in chi ha verso Cristo, ancora crocifisso nei suoi fratelli, lo stesso sguardo di amore e di dolore. Che circola nelle vene del mondo come una possente energia di pasqua.

P. Ermes Ronchi

La Fontana di S.Anna – Aprile 2017

 
Carissimi!
è online il numero di Aprile del periodico della Commissione Anziani.
In questo numero:
  • La Pasqua: la vita vince la morte
  • Padre Nicola e San Giovanni Battista Piamarta
  • Dai ragazzi del catechismo per la preparazione alla prima comunione
  • FAMIGLIA E' BELLO
  • La visita del Cardinale Renato Raffaele Martino alla nostra parrocchia
  • Tutti a tavola
    • La Bazzoffia
    • Carbonara con gli asparagi
  • CENACOLO EUCARISTICO "SAN GIOVANNI BATTISTA PIAMARTA"
Potete leggerlo/scaricarlo dalla pagina dedicata al periodico: La Fontana di S.Anna
 
 

Un fine settimana particolare

Il fine settimana del' 11 e 12 Marzo 2017 per il Gruppo Scout  Pontinia 1 "Albert Schweitzer", è stato molto particolare, infatti per una serie di coincidenze praticamente tutto il gruppo si è ritrovato in uscita in tre posti diversi contemporaneamente.

Le nostre Guide Sabato 11 e Domenica 12 sono state a Velletri all'incontro delle Alte Squadriglie di Distretto, dove le nostre Capo e Vice capo squadriglia si sono incontrate con le loro pari età di Velletri, Pomezia, Campoleone, Lariano, Sonnino e Priverno ed hanno affrontato con lo spirito di fratellanza questa bellissima avventura . Si sono cimentate in varie attività e sono tornate a casa con dentro lo zaino una nuova ed emozionante esperienza.

Domenica 12 in una giornata programmata da molto tempo,  Lupetti e Coccinelle e rispettivi Genitori, sono partiti alla volta di Assisi (PG), per visitare la Basilica di S.Francesco loro patrono e non solo per alcuni di loro è stata una giornata particolare, 5 Lupetti ed 1 Coccinella hanno pronunciato la loro Promessa in un ambiente davvero unico, ci è stato concesso di entrare nei locali riservati ai Frati e nella "Cappella di Frate Elia" si sono potute svolgere le due Cerimonie, l'atmosfera è stata unica i bambini si sono divertiti e per i Genitori è stata un'emozione particolare, tutto ciò ha ripagato la fatica del lungo viaggio intrapreso.

Sabato 11 e Domenica 12 , tutto il Riparto Esploratori "Ursa Major", è stato in uscita sul lago di Caprolace,  anche per loro l'avventura non è mancata e le due giornate sono state veramente intense. Nella sera fra Sabato e Domenica alcuni Esploratori dopo aver svolto la veglia d'armi, hanno pronunciato la loro Promessa Scout, quella che ti rimane attaccata al petto per tutta la vita, il momento più importante per uno scout, sotto un  tetto fatto di stelle con il fuoco che rischiara la notte, circondati dai loro fratelli, hanno promesso davanti a Dio e sul loro onore di fare del proprio meglio per vivere una vita dedita al servizio ed al rispetto del prossimo.

Siamo quindi ritornati tutti nella sera di Domenica , ricchi di nuove esperienze e pieni della grazia del Signore che ci ha regalato due giornate splendide ed è stato al fianco di ognuno di noi dandoci la forza di affrontare qualsiasi difficoltà.

il Capo Gruppo

Luigi Autiero

 

La Fontana di S.Anna – Marzo 2017

 
Carissimi!
è online il numero di Marzo del periodico della Commissione Anziani.
In questo numero:
  • Il percorso della Quaresima
  • La rete di famiglie educa
  • Famiglia è bello
  • Da una lezione di catechismo del secondo anno di Cresima
  • Tutti a tavola
  • Cenacolo eucaristico "San Giovanni Battista Piamarta"
Potete leggerlo/scaricarlo dalla pagina dedicata al periodico: La Fontana di S.Anna
 
 

“Non l’abbondanza del sapere sazia e soddisfa l’anima, ma il sentire e gustare le cose interiormente” (Sant’Ignazio di Loyola)

Noi giovani di Azione Cattolica di Pontinia in collaborazione con la Pastorale Giovanile Diocesana abbiamo avuto l’opportunità di vivere una forte esperienza di Dio. Un’occasione privilegiata offerta per consentirci un momento di pausa, di recupero spirituale, di rinnovamento nella fede e nell’Amore di Cristo.

Con le parole che seguono vogliamo condividere con voi l’esperienza degli Esercizi Spirituali vissuta c/o il Convento dei Cappuccini di Segni dal 16 al 19 marzo scorso.

I sacerdoti che ci hanno accompagnato in questi giorni ci hanno proposto gli esercizi pensati e sperimentati da Sant’Ignazio di Loyola. Egli afferma che: “con gli esercizi spirituali si intende in ogni modo di esaminare la coscienza, meditare, contemplare, pregare e disporre l’anima a liberarsi di tutti gli affetti disordinati e una volta eliminati, a cercare e trovare la volontà divina nell’ organizzazione della propria vita per la salvezza dell’anima”. Sono un metodo di spiritualità e un’insieme di meditazioni e di preghiera, in un’atmosfera di silenzio dove agisce lo Spirito Santo nel cuore di chi e’ disposto a farlo operare.

Il contesto in cui vengono svolti gli esercizi spirituali è certamente un tassello importante poiché Sant’Ignazio esigeva un assoluto silenzio dall’inizio sino al termine dell’esperienza che porta alla solitudine con Dio, il quale ha sempre parlato nel silenzio. Rimanendo in silenzio si ha così la possibilità di capire le nostre miserie e le nostre debolezze per accoglierle e per affidarle completamente nelle mani del Signore.

Questi esercizi spirituali ci hanno aiutato ad allenare lo spirito, per vincere noi stessi e per comprendere la volontà del Signore su di noi. Le giornate erano scandite seguendo un metodo diviso in momenti specifici: punti di meditazione, istruzioni e colloquio con la guida.

Nel primo momento ci venivano affidati due brani della Bibbia da contemplare e meditare partendo dal richiedere una Grazia al Signore per poi essere pronti nell’accogliere la sua Parola. Tutto questo si svolgeva nel silenzio che era uno spazio libero, non vuoto, ma pieno di Dio.

Nel secondo momento abbiamo avuto modo di confrontarci sull’importanza del Discernimento nelle scelte di vita quotidiana. Riguardo il discernimento degli spiriti, Sant’Ignazio ci insegna le regole per sentire e per conoscere in qualche modo le varie mozioni che si producono nell’anima, quelle buone per accoglierle e quelle cattive per respingerle.

Infine il terzo momento era il colloquio con la guida. Gli esercizi ai quali abbiamo partecipato erano semi-guidati: in un tempo della giornata, circa 30 minuti, ciascun giovane poteva incontrare uno tra i sacerdoti che ci accompagnavano nell’esperienza per confrontarsi sul metodo e sulla meditazione che personalmente ognuno di noi aveva sperimentano nell’arco della giornata.

E’ stata una proposta di riflessione e di preghiera che riesce a comunicare il gusto di assaporare la parola di Dio e ad accrescere il desiderio di cercarne sempre un confronto continuo. Per noi giovani è stata una forte esperienza di Fede, suscitata dall’ascolto della parola del Signore, compresa e accolta nel proprio vissuto personale sotto l’azione dello Spirito Santo. Il clima di silenzio, di preghiera, di meditazione e di contemplazione dona capacità di discernimento, di purificazione del cuore, di conversione della vita, per il compimento della propria missione nella chiesa e nel mondo: essere testimoni dell’amore di Cristo.

Gli esercizi spirituali rappresentano un metodo prezioso per cercare e trovare Dio in noi, attorno a noi e in ogni cosa, per conoscere la sua volontà e metterla in pratica. Ognuno di noi porterà a lungo il ricordo di  questi giorni di pace e di preghiera vissuti sentendo nel silenzio del cuore la voce di Dio.

ACG Pontinia

Il gruppo sportivo – Oratorio Cup

 
Il gruppo sportivo dell’oratorio S. Anna sta partecipando all’Oratorio Cup, un torneo tra le parrocchie del Lazio Sud, promosso dal Centro Sportivo Italiano (CSI), ente al quale è affiliato il nostro circolo parrocchiale.
Nel giro di 3 anni siamo molto cresciuti. Siamo partiti nel 2014 con una squadra under 14 e siamo arrivati al 2017 a partecipare al suddetto torneo con ben 4 squadre: under 12, und. 14, und. 17 e categoria Open
(oltre i 18 anni). La foto immortala i ragazzi dell’under 17 nello loro ultima trasferta. Ma ancora più bello dell’Oratorio Cup, è la proposta di sport nel dopo catechismo che fa il nostro gruppo. La formula è semplice: dopo un’ora di catechesi, i bambini e ragazzi che vogliono sono invitati a sperimentare sul campo il vangelo che stanno apprendendo. Insomma, come direbbero gli antichi romani: mens sana in corpore
sano (e noi ci aggiungiamo) in spiritu sano.
È nata anche una bella amicizia e collaborazione tra gli allenatori, (veri e propri educatori sportivi) che in spirito di totale servizio seguono i ragazzi. Anzi se qualcuno condivide i nostri valori educativi, la nostra
mentalità dello sport a servizio dell’educazione e dell’evangelizzazione, sappia che c’è un gruppo di amici che lo aspetta a braccia aperte.
 
P. Nicola
 
piamarta3
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