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Festa del Ringraziamento 2024

La «Giornata del ringraziamento», destinata a render grazie a Dio per i doni della terra, ha lontane origini nelle tradizioni religiose del nostro popolo, ed è stata promossa, con lodevole iniziativa, negli ultimi anni da movimenti sociali di ispirazione cristiana.
Sembra opportuno, al momento presente, che l’iniziativa sia ripresa in modo unitario e diretto dalle singole Chiese particolari, chiamandovi a partecipare tutti i fedeli della città e della campagna, insieme alle categorie particolarmente interessate.
E’ infatti necessario, oggi più che mai, richiamare gli uomini alla lode di Dio, datore di ogni bene, alla valorizzazione e alla giusta distribuzione dei doni della terra, al rispetto dell’ambiente naturale e alla solidarietà con quelli che lavorano.
Saranno questi i motivi che detteranno la riflessione religiosa della «Giornata di ringraziamento» e ne ispireranno la preghiera, secondo le modalità e le idonee disposizioni che ogni Vescovo vorrà dare per la sua diocesi.
Possa la «Giornata del ringraziamento» essere espressione di fede, riconoscente e supplice, di tutto il popolo cristiano.

INGRESSO DEL NUOVO PARROCO

Oggi 22 settembre 2024, alle ore 11, si è celebrato l’ingresso del nuovo parroco di Pontinia padre Giorgio Turriceni.

La santa Messa è stata presieduta dal Vescovo mons. Mariano Crociata. Erano  presenti oltre  al superiore generale della Congregazione  padre Benedetto Picca anche alcuni sacerdoti e diaconi, tra cui il fratello del nuovo parroco, padre Enzo Turriceni.

La celebrazione eucaristica è stata completata dai canti liturgici  dalla Corale Sant’Anna e dal coro dei giovani di Azione Cattolica.

Erano presenti inoltre il Sindaco dottor Eligio Tombolillo ed alcuni assessori, insieme a molti fedeli.

Il momento di festa è stato completato da un pranzo comunitario che ha coinvolto numerosi parrocchiani.

Padre Giorgio Turriceni è nato a  Brescia il 10.8.1962 ed è stato ordinato presbitero il 17.6.1995.

A Brescia è stato vicedirettore e insegnante dell’Istituto Piamarta e  presso la casa del Beato Piamarta è stato responsabile della formazione.

A Cecchina è stato responsabile dello studentato della Santa Famiglia; superiore della Comunità e vicario parrocchiale di San Filippo Neri.

A Milano è stato superiore e docente.

A Remedello è stato coordinatore educativo e docente.

A Pontinia ha seguito negli ultimi anni la Comunità di Quartaccio.

Pace a te!

O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo, guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione, perché a tutti i credenti in Cristo sia data la vera libertà e l’eredità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male, e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.🙏🏻

COMMUNICARE – Parrocchia Sant’Anna Pontinia

07/07: FESTA UNITARIA AZIONE CATTOLICA

Per dare inizio alle attività estive, l’Azione Cattolica vive con i ragazzi, le famiglie dei ragazzi, i giovani e gli adulti un momento di festa iniziato con la partecipazione alla Messa e proseguito con una cena tutti insieme in parrocchia.

08/07: CAMPO SCUOLA GIOVANISSIMI

Il primo gruppo dei Giovanissimi dell’Azione Cattolica partecipa ad un campo di sei giorni organizzato ad Assisi. Sono molti i momenti di riflessione e divertimento, nonché di conoscenza con il resto dei partecipanti provenienti da altre parti d’Italia.

21/07: CONCERTO DELLE CORALI

Il concerto è l’evento che apre i festeggiamenti per la festa patronale di Sant’Anna. Quattro sono le corali ad esibirsi: Corale Sant’Anna, Corale Polifonica Città di Pontinia, il coro giovanile TeenCanto e, come ospite, la Corale Il Madrigaletto di Latina.

25/07: SOLENNE PROCESSIONE

In occasione della festa patronale di Sant’Anna, si svolge la solenne processione per le vie del paese. Si tiene poi, sul sagrato della Chiesa, una Santa Messa presieduta da Padre Benedetto Picca. Grande la partecipazione da parte delle autorità civili, delle associazioni parrocchiali ma soprattutto della popolazione. Alle liturgie partecipano inoltre la Corale Sant’Anna, la Corale Polifonica Città di Pontinia e la banda musicale Gabriele De Julis.

26/07: SANT’ANNA

La parrocchia vive questa giornata di festa in onore di Sant’Anna, patrona della città di Pontinia. La chiesa, aperta tutto il giorno, vede una gran numero di fedeli, non solo pontiniani, rivolgersi in preghiera alla Santa.

30/07: CAMPO SCUOLA GIOVANISSIMI

Il secondo gruppo di giovanissimi dell’Azione Cattolica inizia un campo scuola interparrocchiale di sei giorni a Casamari. Il campo rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di crescita dei ragazzi.

Santi Anna e Gioacchino 26/07/2024

Fonte: Famiglia Cristiana

Il culto dei genitori della Vergine Maria fu tardivo in Occidente, con inizio timido intorno al 900-1000, mentre nell’Oriente cristiano già nel VI secolo si avevano manifestazioni liturgiche rilevanti, specialmente in collegamento con le feste mariane quali la Concezione e la Natività. Fu papa Gregorio XII a unificare nel 1584 la loro festa liturgica al 26 luglio.
Il nome di Anna deriva dall’ebraico Hannah (grazia) mentre Gioacchino significa, sempre dall’ebraico, “Dio rende forti”. Nonostante di sant’Anna ci siano poche notizie e per giunta provenienti non da testi ufficiali e canonici, il suo culto è estremamente diffuso sia in Oriente che in Occidente.

Paradossalmente delle due figure così importanti nella storia della salvezza non vi è alcuna traccia nei Vangeli canonici. Di loro viene trattato ampiamente nel Protovangelo di S. Giacomo, un vangelo apocrifo del II secolo. Le elaborazioni posteriori di tale documento aggiunsero via via altri particolari, che soltanto la devozione andava dettando. Anna era una israelita della tribù di Giuda, figlia del sacerdote betlemita Mathan, con discendenza quindi dalla stirpe davidica.

IL SILENZIO DEI VANGELI CANONICI

Il “Protovangelo di san Giacomo” narra che Gioacchino, sposo di Anna, era un uomo pio e molto ricco e abitava vicino Gerusalemme, nei pressi della fonte Piscina Probatica; un giorno mentre stava portando le sue abbondanti offerte al Tempio come faceva ogni anno, il gran sacerdote Ruben lo fermò dicendogli: “Tu non hai il diritto di farlo per primo, perché non hai generato prole”. Gioacchino ed Anna erano sposi che si amavano veramente, ma non avevano figli e ormai data l’età non ne avrebbero più avuti; secondo la mentalità ebraica del tempo, il gran sacerdote scorgeva la maledizione divina su di loro, per il fatto di essere sterili.

L’anziano ricco pastore, per l’amore che portava alla sua sposa, non voleva trovarsi un’altra donna per avere un figlio; pertanto addolorato dalle parole del gran sacerdote si recò nell’archivio delle dodici tribù di Israele per verificare se quel che diceva Ruben fosse vero e una volta constatato che tutti gli uomini pii ed osservanti avevano avuto figli, sconvolto non ebbe il coraggio di tornare a casa e si ritirò in una sua terra di montagna e per quaranta giorni e quaranta notti supplicò l’aiuto di Dio fra lacrime, preghiere e digiuni. Anche Anna soffriva per questa sterilità, a ciò si aggiunse la sofferenza per questa ‘fuga’ del marito; quindi si mise in intensa preghiera chiedendo a Dio di esaudire la loro implorazione di avere un figlio. Durante la preghiera le apparve un angelo che le annunciò: “Anna, Anna, il Signore ha ascoltato la tua preghiera e tu concepirai e partorirai e si parlerà della tua prole in tutto il mondo”. Così avvenne e dopo alcuni mesi Anna partorì. Il “Protovangelo di san Giacomo” conclude: «Trascorsi i giorni necessari si purificò, diede la poppa alla bimba chiamandola Maria, ossia “prediletta del Signore”».

L’INCONTRO ALLA PORTA AUREA

L’iconografia orientale mette in risalto rendendolo celebre, l’incontro alla porta della città, di Anna e Gioacchino che ritorna dalla montagna, noto come “l’incontro alla porta aurea” di Gerusalemme; aurea perché dorata, di cui tuttavia non ci sono notizie storiche. I pii genitori, grati a Dio del dono ricevuto, crebbero con amore la piccola Maria, che a tre anni fu condotta al Tempio di Gerusalemme, per essere consacrata al servizio del tempio stesso, secondo la promessa fatta da entrambi, quando implorarono la grazia di un figlio.

Dopo i tre anni Gioacchino non compare più nei testi, mentre invece Anna viene ancora menzionata in altri vangeli apocrifi successivi, che dicono visse fino all’età di ottanta anni, inoltre si dice che Anna rimasta vedova si sposò altre due volte, avendo due figli la cui progenie è considerata, soprattutto nei paesi di lingua tedesca, come la “Santa Parentela” di Gesù.

IL CULTO

Il culto di Gioacchino e di Anna si diffuse prima in Oriente e poi in Occidente (anche a seguito delle numerose reliquie portate dalle Crociate); la prima manifestazione del culto in Oriente, risale al tempo di Giustiniano, che fece costruire nel 550 circa a Costantinopoli una chiesa in onore di s. Anna. L’affermazione del culto in Occidente fu graduale e più tarda nel tempo, la sua immagine si trova già tra i mosaici dell’arco trionfale di S. Maria Maggiore (sec. V) e tra gli affreschi di S. Maria Antiqua (sec. VII); ma il suo culto cominciò verso il X secolo a Napoli e poi man mano estendendosi in altre località, fino a raggiungere la massima diffusione nel XV secolo, al punto che papa Gregorio XIII (1502-1585), decise nel 1584 di inserire la celebrazione di s. Anna nel Messale Romano, estendendola a tutta la Chiesa; ma il suo culto fu più intenso nei Paesi dell’Europa Settentrionale anche grazie al libro di Giovanni Trithemius “Tractatus de laudibus sanctissimae Annae” (Magonza, 1494).

Gioacchino fu lasciato discretamente in disparte per lunghi secoli e poi inserito nelle celebrazioni in data diversa; Anna il 25 luglio dai Greci in Oriente e il 26 luglio dai Latini in Occidente, Gioacchino dal 1584 venne ricordato prima il 20 marzo, poi nel 1788 alla domenica dell’ottava dell’Assunta, nel 1913 si stabilì il 16 agosto, fino a ricongiungersi nel nuovo calendario liturgico, alla sua consorte il 26 luglio.

PROTETTRICE DELLA PARTORIENTI

La madre della Vergine, è titolare di svariati patronati quasi tutti legati a Maria; poiché portò nel suo grembo la speranza del mondo, il suo mantello è verde, per questo in Bretagna dove le sono devotissimi, è invocata per la raccolta del fieno; poiché custodì Maria come gioiello in uno scrigno, è patrona di orefici e bottai; protegge i minatori, falegnami, carpentieri, ebanisti e tornitori. Perché insegnò alla Vergine a pulire la casa, a cucire, tessere, è patrona dei fabbricanti di scope, dei tessitori, dei sarti, fabbricanti e commercianti di tele per la casa e biancheria.

È soprattutto patrona delle madri di famiglia, delle vedove ed è invocata nei parti difficili e contro la sterilità coniugale. Le partorienti a lei si rivolgono per ottenere da Dio tre grandi favori: un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare

Pace a te!

Terza domenica di Pasqua

Esulti sempre il tuo popolo, o Padre, per la rinnovata giovinezza dello spirito, e come ora si allieta per il dono della dignità filiale, così pregusti nella speranza il giorno glorioso della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male, e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.🙏🏻

Io sono la Via

Sant’Anna 2022

Anna, fin dai suoi primi anni fu la delizia dei suoi genitori per la sua modestia e obbedienza e per la dolcezza del suo carattere. Assidua nell’orazione, cominciò assai presto a gustare Dio ed a procurare di piacergli. Ricercata in matrimonio dai più ragguardevoli della Nazione, fu alla fine data in isposa a Gioachino, che dimorava in Nazareth ed era della famiglia regale di Davide. Per questa felice parentela la stirpe sacerdotale si trovò unita nella stessa famiglia col sangue reale, il che era assolutamente necessario perchè il frutto di quel matrimonio potesse essere un giorno la madre del Salvatore.

I due santi sposi vissero molti anni in una celeste pace e concordia, servendo con grande zelo il Signore, ma il cielo non aveva benedetto lo loro unione. Onde, non sperando più discendenza, di comune accordo avevano prese le loro ormai vane ricchezze e le avevano distribuite ai poveri, ritenendo per sè il puro necessario. Secondo la tradizione, fu appunto dopo di essersi cosi spogliati dei beni terreni, che il ciclo esaudì le loro suppliche e diede loro il grande bene, superiore a tutte le umane ricchezze, il dono impareggiabile, celeste, che è Maria. Maria fu dunque il premio della povertà volontaria, della carità illuminata, del dolore rassegnato e soprattutto della candida offerta dei cuori, delle preghiere perseveranti. Anna fu la nutrice e l’educatrice di Maria: sulle sue ginocchia crebbe la creatura meravigliosa, che fu il capolavoro della creazione, la futura Regina del Cielo.

Anna fu anche la maestra, che insegnò i primi rudimenti del sapere a Colei che doveva essere la sede della Sapienza. Ma questa maestra, unica al mondo, dovette ben presto avvedersi che la piccola Maria aveva un altro Maestro, che interiormente la ammaestrava e forse ebbe anche qualche presagio di un fatto ancor più grande, che la sua bimba cioè cresceva non solo nel candore dell’innocenza comune, ma anche nello splendore di un’altra innocenza, tutta iniziale, che a Lei sola per divin privilegio era stata concessa. Perciò se anche Anna e Gioachino ebbero qualche lume intorno alle meraviglie operate da Dio in Maria e alla di lei futura grandezza, lo tennero chiuso nel cuore, e attesero solo a custodire un tale divin tesoro. Ma ciò che è ancor più mirabile in essi e che forma la loro gloria più grande è che, dopo di essersi spogliati di ogni bene terreno per darlo ai poveri, essi si siano spogliati anche di quella perla preziosa che è Maria per darla a Dio, consacrandola al tempio, come Dio aveva loro ispirato, perchè in quel sacro asilo Maria si disponesse ad essere tempio dello Spirito Santo. S. Gioachino morì quasi subito dopo tra le braccia della sua sposa. S. Anna, per la durata di undici anni, ebbe la consolazione di vedere la sua figliuola crescere in saggezza, in virtù e con ogni altra sorte di perfezione. Si addormentò poi nel Signore all’età di 69 anni e fu sepolta presso S. Gioachino.

INNO A SANT’ANNA


O Sant’Anna protettrice fra le donne fortunata,

tu la Vergine Beata concepisti nel tuo sen.

Fin dall’or che fu concetta

l’Alma sua fu santa e bella

di splendor fu quale stella

e di grazia vaso pien (3x)

Madre sei della gran Madre

di Gesù Nostro Signore. Sei potente in tutte l’ore,

prega tu per noi Gesù.

Mostri dunque il tuo potere

a favore dei tuoi devoti

che ferventi a te fan voti,

prega tu per noi Gesù

Prega, prega, prega tu per noi Gesù.

Prega, prega, prega tu per noi Gesù.



Pace a te!

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