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Triduo Pasquale 2019

Il Triduo Pasquale inizia il pomeriggio del Giovedì Santo e dura fino alla mattina della Domenica di Pasqua.

Giovedì Santo

In questo giorno si rivive l’istituzione dell’Eucaristia, ha luogo una Messa commemorativa dell’Ultima Cena di Nostro Signore Gesù Cristo, con la lavanda dei piedi, e si celebrano l’Ordine sacerdotale e il “Comandamento dell’Amore”, che è l’Eucaristia stessa.

Venerdì Santo

Il Venerdì Santo ricordiamo la Passione e Morte di Gesù. Ha luogo la celebrazione della Passione del Signore con l’adorazione della Croce, atto liturgico che non si realizza con l’Eucaristia.

In questa giornata si concede l’indulgenza plenaria ai fedeli cristiani che assistono all’adorazione della Croce nella solenne azione liturgica.

Si può ottenere l’indulgenza anche realizzando il pio esercizio della Via Crucis davanti alle stazioni legittimamente stabilite e meditando la Passione e Morte di Gesù Cristo.

Sabato Santo

Durante il Sabato Santo, non ci sono celebrazioni liturgiche fino alla Veglia pasquale. È una giornata di grande silenzio, per intensificare la preghiera in memoria della morte di Cristo e accompagnare la Madonna nel suo dolore. Si concede l’indulgenza plenaria quando due o più persone recitano insieme il Santo Rosario.

Veglia Pasquale

È la celebrazione più importante dell’anno liturgico e dei fedeli cristiani, visto che si svolge in memoria della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. La Veglia si svolge il sabato sera, e in alcuni luoghi si estende fino all’alba della Domenica di Resurrezione.

I fedeli possono ottenere l’indulgenza plenaria partecipando alla celebrazione della Veglia Pasquale e rinnovando in essa le promesse battesimali.

Domenica delle Palme 2019

Con questa festa si ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme accolto dalla folla che lo acclama come re agitando fronde e rami presi dai campi. Una tradizione legata alla ricorrenza ebraica di Sukkot durante la quale i fedeli salivano in pellegrinaggio al tempio di Gerusalemme portando un mazzetto intrecciato di palme, mirto e salice.

50^ Anniversario Gruppo Scouts FSE Pontinia 1 1969-2019

Presso la nostra parrochia, nei giorni 27 e 28 ottbre (Sabato/Domenica) si è festeggiato il cinquantesimo anniversario del Gruppo Scouts FSE Pontinia1.

La cerimonia è iniziata sabato alle ore 16.00 presso l'Oratorio Sant'Anna, con il Quadrato iniziale, l'alza bandiera, il rinnovo della Promessa, la presentazione del logo e del motto ideato dai ragazzi, la consegna del brevetto di capo ad un RS del Gruppo e gemellagio con il Gruppo di Comacchio 1.

Alla cerimonia hanno presenziato le Autorità Civili e Militari di Pontinia, la comunità dei Padri Piamartini, i Gruppi del Distretto Lazio Sud, altri Gruppi significativi incontrati in questo mezzo secolo di storia e tutte le associazioni parrocchiali.

Alle ore 18.00 la presentazione della mostra fotografica curata da Luigi Veca, il quale negli ultimi due anni ha raccolto più di cinquemila fotografie che documentano questi cinquanta anni.

Alle ore 19.00 la santa messa celebrata da Mons. Mariano Crociata vescovo della Diocesi di Latina Terracina Sezze Priverno.

Alle ore 20.00 cena comunitaria con la partecipazione degli ospiti presenti, dei padri della nostra parrocchia e dei responsabili dei gruppo Scout.

Domenica 28 alle ore 10.00 un grande gioco per le via di Pontinia e infine alle ore 12.00 un aperitivo con tutti i partecipanti e la chiusura dei festeggiamenti.

Corpus Domini 2018

Una festa di popolo

In occasione della solennità del Corpus Domini, dopo la celebrazione della Messa, si porta in processione, racchiusa in un ostensorio sottostante un baldacchino, un'ostia consacrata ed esposta alla pubblica adorazione: viene adorato Gesù vivo e vero, presente nel Santissimo Sacramento.

I giovani e Maria

Piamarta’s Day – 25 Aprile 2018

Pontinia 25 Aprile 2018,

La parrocchia Sant’Anna di Pontinia ha festeggiato il “Piamarta’s Day” organizzando una fantastica giornata che ha visto la presenza di un centinaio di partecipanti tra ragazzi e adulti.

Il gruppo capitanato da padre Nicola, è partito questa mattina alle ore 07:30 e si è diretto a Frattocchie (frazione del comune di Marino in provincia di Roma) per poi partire da lì a piedi lungo l’Appia antica (anche via Francigena) con destinazione Roma.

Lungo il percorso di oltre venti chilometri, intervallato da varie tappe, si è respirata l’aria dell’”Antica Roma” tra le vecchie rovine.  Con l’ausilio di una preparatissima guida turistica originaria di Pontinia ma che da anni vive a Roma, abbiamo avuto modo di conoscere storie ed eventi a noi sconosciuti.

Giunti nel pomeriggio al Colosseo tutti hanno potuto ammirare le bellezze naturali del luogo godendosi qualche momento di libertà.

Il gruppo al termine del giornata è rientrato a Pontinia alle ore 19:00.

Si ringrazia tutti i partecipanti e arrivederci al prossimo evento.

Giovedì e venerdì santo

Comincia con la domenica delle Palme la Settimana Santa, quella con i riti che precedono la Pasqua e ricordano gli ultimi giorni della vita di Gesù. Le giornate più significative sono giovedì e venerdì santo e sabato.

Triduo pasquale.
Sono proprio le giornate di giovedì, venerdì e sabato che precedono la domenica di Pasqua e che comprendono i riti legati alla passione di Cristo. Il Triduo termina nella giornata di Pasqua.

Giovedì Santo.
La giornata è quella in cui si rievoca l’ultima cena di Gesù con gli apostoli per celebrare la Pasqua Ebraica.

La tavola era probabilmente a semicerchio con Cristo al centro. I vangeli segnalano Pietro, Giovanni e Giuda Iscariota come le persone sedute più vicino a lui. È a questa cena che Gesù rivelò che uno degli apostoli lo avrebbe tradito. E ancora qui che istituì il rito della Comunione in cui si ricevono il corpo e il sangue di Cristo. Oltre all’Ultima Cena si rievocano appunto l’istituzione dell’Eucarestia e del sacerdozio.

Lavanda dei piedi.
Durante la Messa viene fatto il gesto simbolico della lavanda dei piedi, come Cristo fece con gli apostoli per dare esempio di umiltà. Solo il Vangelo di Giovanni riporta questo episodio. Gli altari restano senza paramenti alla fine di questa Messa, le croci sono coperte e le campane non suonano.

Venerdì Santo. 
È la giornata in cui si ricorda la morte sulla croce di Gesù sul monte Calvario e tradizionalmente se ne ripete l’intera sequenza con la via Crucis. Alle tre del pomeriggio si celebra la Passione, non una messa, ma le Letture, l’adorazione della croce e la comunione. Le campane tacciono in segno di lutto in questa giornata.

Via Crucis.
La via della Croce o via dolorosa ricorda il percorso di Cristo con la croce verso il Golgota. Tradizionalmente le stazioni della via Crucis sono 14: dalla condanna a morte di Gesù alla deposizione del suo corpo nel sepolcro passando per le tre cadute, l’incontro con Maria e la morte sulla croce.

Domenica delle Palme

Con questa festa si ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme accolto dalla folla che lo acclama come re agitando fronde e rami presi dai campi. Una tradizione legata alla ricorrenza ebraica di Sukkot durante la quale i fedeli salivano in pellegrinaggio al tempio di Gerusalemme portando un mazzetto intrecciato di palme, mirto e salice.

Epifania del Signore

Epifania del Signore – 6 Gennaio 2018

 

Al vedere la stella, [i Magi] provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

 

Matteo 2,1-12
L’avventura dei Magi è il sentiero dell’Epifania, ossia della rivelazione di Dio agli estranei, alla gente lontana. È la storia di chi è aiutato a trovare il bersaglio dell’esistenza, il Re dei re. È il percorso di chi debba arrivare a Gesù Cristo.

Si parte da una stella. Sorge una cosa nel cielo, e i Magi – astrologi sapienti, gente che guardava il cosmo e sapeva tante cose – questa non la conoscono. È comparsa una cosa diversa, bella, attraente, sorprendente. E bisogna decidere su di una intuizione che sorge nel cuore: che la bellezza non capiti a caso dalle nostre parti.

La bellezza è un interrogativo, e i Magi non se la lasciano scappare, la inseguono. Quante volte gli uomini per non perdere la presa di ciò che è bello e valido hanno trovato il Signore!

Cosa vuol dire seguire una stella? I fenomeni cosmici si vedono bene in certi luoghi e male in altri, come le eclissi. Allora i Magi regolano i loro passi per vedere meglio questa cosa bella nel cielo. Cercano di goderne meglio. Vuol dire muoversi secondo splendore, camminare secondo il cielo. Il serpente antico, dice Genesi 3, cammina sul suo ventre; molti camminano sul ventre, sulle passioni, seguendo la terra. Questi uomini camminano secondo il cielo, secondo le cose alte, belle, luminose. E questo sentiero li porta a Gerusalemme. E qui scoprono che la stella non basta, la bellezza non basta. Ciò che l’uomo può vedere, per quanto bello e luminoso sia, è solo un magnifico inizio. Quel che trovano presso il popolo di Dio, è un’altra luce. Trovano le Scritture, e in esse, le profezie.

LO STESSO POSTO. Non siamo mai i primi a cercare il centro dell’esistenza, tanti lo hanno fatto prima di noi. E Dio ha parlato loro, ha lasciato delle indicazioni. Chiamati per mezzo di quel che potevano capire, i Magi ora trovano la storia che Dio ha condotto con il suo popolo. E attingono a questo tesoro. I prossimi passi sono secondo le promesse, secondo le opere fatte con gli uomini e le donne della memoria d’Israele. E obbedendo alle Scritture c’è una gioia grandissima: che la stella e le Scritture indicano lo stesso posto. La natura, le Scritture e il cuore sono sintonizzati sul bersaglio. E il bersaglio è una casa dove c’è una donna con il suo bimbo, la vita che sgorga, ma è una vita peculiare, oggi diremmo “taggata” da stella e Scritture. E riconosciuta dalla gioia grande. È una vita nuova, è unbimbo, e questo bimbo va baciato, adorato. È un regalo. A lui va dato tutto, perché tutto dona, tutto rivela, tutto illumina.

Si merita che apriamo gli scrigni, i nostri possessi e che gli diamo il nostro oro che è la nostra ricchezza; e gli va dato il nostro incenso, che è il nostro onore, il nostro ruolo; e gli si può dare la nostra mirra, l’unguento per ungere i defunti, ossia le nostre tecniche per rendere profumate le nostre morti, per cascare in piedi pure nei casi peggiori.

Possessi, ruoli, strategie. Sono cose piccole se trovi il Re, gliele puoi dare tranquillamente.

Lui dà molto di più.

Fonte: Famiglia Cristiana

 

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