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Omelia di P.Gian Paolo 18/Nov/2012

 
Questa mattina pubblichiamo l'omelia di Padre Paolo fatta durante la messa della scorsa domenica.
Leggetela con attenzione perchè è ispirata, ricca di messaggi importantissimi e ricolma di emozioni fortissime.
 
Grazie Padre Paolo per questo nuovo dono che fai alla tua comunità, il Signore ti accompagni e guidi ogni tua scelta.
Ti ricorderemo sempre nelle nostre preghiere e chiediamo a te di ricordarci nelle tue.
 

iamo quasi alla fine dell'anno liturgico, la liturgia ci propone un brano del tredicesimo capitolo del vangelo di Marco . Un testo difficile, che non possiamo decodificare se non tenendo conto del suo genere letterario – quello apocalittico – e mettendo al centro della nostra lettura non la fine della creazione, ma il fine della sua storia. Un Vangelo sulla crisi e contemporaneamente sulla speranza, che non profetizza la fine del mondo, ma il significato del mondo.

– La prima verità è che il mondo è fragile: in quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo…
Non solo il sole, la luna, le stelle, ma anche le istituzioni, la società, l'economia, la famiglia e la nostra stessa vita sono molto fragili.
– Ma la seconda verità è che ogni giorno c'è un mondo che muore, ma ogni giorno c'è un mondo che nasce. Cadono molti punti di riferimento, vecchie cose vanno in frantumi: costumi, linguaggi, comportamenti, ma ci sono anche sentori di nuove primavere. La speranza ha l'immagine della prima fogliolina di fico: Dalla pianta di fico imparate: quando spuntano le foglie, sapete che
l'estate è vicina. Allora dentro la fragilità drammatica della storia possiamo intuire come le doglie di un parto, come il passaggio dall'inverno alla primavera, come un uscire dalla notte alla luce. Ben vengano certe scosse diprimavera a smantellare ciò che merita di essere cancellato. […]
 
Continua la lettura: Omelia P. Paolo 18 novembre 2012

 

Morirò qui con i miei ragazzi. Se dobbiamo morire, muoio con loro.

Domenica la Canonizzazione di Giovanni Battista Piamarta, cuore immenso a servizio dei giovani.
Stampa 2012-10-16 Radio Vaticana: Una vita spesa a servizio dei giovani e del loro futuro.
E’ questa una delle molte definizioni che meglio descrivono padre Giovanni Battista Piamarta, bresciano, che il Papa domenica prossima canonizzerà in Piazza San Pietro.
Fu il fondatore nel 1900 della Congregazione della Sacra Famiglia di Nazareth e della Congregazione delle Suore Umili Serve del Signore. L’amore per i giovani culminò nella creazione dell’Istituto “Artigianelli” dedicato alla preparazione professionale e alla crescita cristiana di migliaia di ragazzi. Una figura attualissima secondo il postulatore, padre Igor Fabiano Manzillo. L’intervista è di Benedetta Capelli:
R. – E’ un’attualità sconvolgente, perché è andato a lavorare e a vivere tutta la sua vita, la sua esperienza di vita e di santità, proprio in un campo molto particolare: il campo dei giovani, ma giovani poveri del mondo del lavoro. Quindi, il suo grande desiderio è stato quello di dare famiglia, istruzione ed un lavoro a dei ragazzi, dei giovani che non avevano altre possibilità, che non avevano prospettive. Erano ragazzi poveri, abbandonati, orfani, in giro per la città, sarebbero diventati dei delinquenti. Ecco, l’idea è proprio questa: prendere questi ragazzi e renderli protagonisti del loro futuro, cioè, dando a loro un futuro; dare un futuro a dei giovani che erano, sicuramente, sprovvisti di futuro.
D. – Oggi, a tanti giovani che hanno bisogno di essere sostenuti, anche nel loro percorso lavorativo, che cosa può insegnare questa figura?
R. – Padre Piamarta diceva: “Al peggior giovane della città, se tu dai fiducia, dai speranza, dai la capacità di compiere miracoli”. Se noi carichiamo i nostri giovani di fiducia e di speranza, li rendiamo capaci di fare miracoli. Ecco allora, l’idea che padre Piamarta, il pensiero che padre Piamarta può regalare ai giovani oggi, ai giovani del mondo del lavoro – così precario, così difficile: è questa grande fiducia nelle proprie capacità, perché le nostre capacità sono dono di Dio. Grande fiducia nella Provvidenza, come presenza di Dio che accompagna la nostra vita. Padre Piamarta diceva: “Io sono una piccola goccia d’inchiostro, in fondo al grande libro d’oro degli apostoli della carità”. Allora, io dico che questa goccia diventa santa: diventa santa la macchia che è stato padre Piamarta. Anche tutti noi, tutti i nostri giovani, quando, per mille problemi ci sentiamo degli scarabocchi, abbiamo la possibilità di diventare dei “bei” scarabocchi.
D. – Che fine hanno fatto gli “artigianelli” di padre Piamarta?
R. – Gli “artigianelli” sono oggi un grande istituto, con 700 ragazzi impegnati nella formazione professionale – di cui un 20-23% sono ragazzi extracomunitari – e con un’altra scuola media di 300 alunni. Gli “artigianelli” sono oggi Istituti sparsi nella provincia di Brescia: Istituto Bonsignori di Remedello, Istituto Piamarta di Brescia, Istituto Santa Maria di Nazareth a Brescia. E inoltre, sparsi nelle parrocchie e nelle parrocchie degli istituti del Brasile, del Cile, dell’Angola e del Mozambico. Se voi pensate che abbiamo un istituto di quattromila ragazzi poverissimi – in uno dei quartieri più poveri di Luanda – dove anche insegnare a raddrizzare un chiodo, vuol dire cominciare ad insegnare un lavoro, ecco che possiamo dire veramente che gli “artigianelli” si sono diffusi in questi Paesi, e i padri degli “artigianelli” stanno aiutando questi ragazzi a crescere.
D. – C’è un episodio particolare al quale lei, come postulatore, si sente particolarmente legato nel raccontare, appunto, la profondità ed il carisma di padre Piamarta?
R. – Il carisma di padre Piamarta è questa attenzione ai giovani. Non c’è un fatto in sé particolare: è il grande fatto che tutte le mattine questo prete – dalle quattro alle sette e mezzo – se ne stava in chiesa, sicuramente al buio e al freddo, perché solo da lì lui poteva tirar fuori la forza per poi vivere in mezzo a questi ragazzi, insegnare un lavoro, trovare i fondi per aiutare questi ragazzi. Di fronte al vescovo che dice: “Don Giovanni: dobbiamo chiudere, perché l’Istituto è in rosso”, padre Piamarta: “Eccellenza, morirò qui con i miei ragazzi. Se dobbiamo morire, muoio con loro”.
 

Canonizzazione Padre Piamarta

Il 21 ottobre avverrà la canonizzazione di padre Piamarta.
Il saluto del superiore generale: È ormai incominciato il mese di ottobre 2012, momento per noi storico, che ci coinvolge come persone e come comunità. Prepariamoci all’avvenimento della proclamazione della santità di Padre Piamarta rinnovando la nostra scelta di seguirne le orme, condividendone soprattutto il desiderio di seguire il Signore, nei giovani, con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze.
Celebrare la sua santità è avere nel cuore il desiderio anche della nostra santità, di quella vita integra e generosa che Dio concede a chi si fida di Lui. Come Padre Piamarta, dedichiamoci in questo tempo a una preghiera intensa, perché i nostri desideri belli diventino realtà e la nostra fraternità sia rafforzata e diventi sempre più autentica.
Padre Enzo: Vuoi essere presente alla canonizzazione? Ecco come fare!
 
La canonizzazione si terrà a Roma il 21 ottobre. Chi volesse partecipare può rivolgersi entro il più breve tempo possibile alla segretaria dell' Istituto Piamarta sia via mail che telefonando al numero 338.23.01955. È anche possibile rivolgersi all' agenzia Brevinet di Brescia al numero 030.28.95.317.
Per saperne di più: visita la pagina dedicata sul sito. Il sito www.piamarta.org è pieno di nuovi contenuti Il sito web dell'Istituto Piamarta è stato aggiornato e sempre di più lo sarà in queste settimane. Tutti coloro che hanno voglia di conoscere meglio la figura del beato Piamarta potranno navigare all'interno di numerose sezioni ricche di informazioni, materiale fotografico e devozionale. In particolare, la sezione canonizzazione propone approfondimenti e collegamenti con i social network.
Piamarta sui social network: Il primo servizio ad arrivare è stato il blog aperto da padre Danilo, che da tempo segue le varie fasi di avvicinamento alla Canonizzazione. È uno strumento utile soprattutto per chi volesse entrare in dialogo diretto e personale con un religioso dell'Istituto. Poi è arrivato Facebook, dove sono sorte sia una pagina ufficiale italiana per la Canonizzazione, sia le pagine in lingua spagnola e portoghese.
L'ultimo nato è il canale di Youtube, sul quale sono disponibili numerosi titoli sulla vita del beato, sulle missioni in Brasile e Cile, sulle opere dell'Istituto, sullo stile con il quale i piamartini lavorano. Da La grande fiamma, film in bianco e nero della fine degli anni Cinquanta, ai più recenti audiovisivi prodotti, non c'è che l'imbarazzo della scelta. Vi invitiamo alla visione, al commento e alla condivisione dei contenuti. Per informazioni o ricevere questa newsletter: ufficiostampa@nova-t.it
 
Padre Gian Paolo
 

Adorazione SS Sacramento

.:Venerdì 05 Ottobre:.
adorazione del SS Sacramento
Dalle ore 7:00 alle ore 19:00 

Come si adora

Adora il tuo Signore in silenzio. Nel silenzio del cuore Dio ci ispira e in questo modo ci parla. Il silenzio da anche la possibilità di rispettare il dialogo intimo e le preghiere degli altri.

Puoi trascorrere la tua ora santa di adorazione come desideri, ricordando sempre che sei davanti alla Presenza del tuo Signore e Salvatore.

Suggerimenti: Puoi leggere un passo del Vangelo oppure portare la tua Bibbia e parlare al Signore con qualche salmo (es. 145, 146, 147, … o il bellissimo Salmo 104) o il Cantico dei tre giovani (Daniele cap. 3 versetti 52 e seguenti), o più semplicemente, lodandolo spontaneamente.

Il Signore è degno di ogni lode, onore, gloria e rendimento di grazie. Ringraziarlo per i benefici ricevuti, per il dono della tua vita e per quella degli altri, e per tutti i tuoi amici, familiari, per ogni cosa e soprattutto per questa grazia immensa di poterlo adorare in questa chiesa. Vedrai tu stesso quante sono le cose per cui dobbiamo ringraziare e lodare nostro Dio.

Puoi anche parlare con Lui, raccontargli i tuoi problemi (chiaro che Lui li conosce però si compiace nel vedere che tu Glieli dici e cerchi in Lui la soluzione, la luce , la risposta). Sicuramente avrai molte persone per le quali intercedere. Ricorda che con la tua adorazione puoi riparare i sacrilegi, le bestemmie, gli oltraggi, gli insulti contro Dio, e tutte le offese contro la Santissima Vergine e i santi.

Naturalmente, puoi semplicemente contemplarlo nel tuo silenzio, lasciandoti abbracciare dal suo amore e ricevendo la sua pace. Puoi anche recitare il Rosario, che è come contemplare Gesù con gli occhi e il cuore di Maria. Ricorda sempre che il Gesù che tu contempli è lo stesso che sta realmente davanti a te. E così, per esempio, quando mediti il primo mistero gioioso, tieni presente che quel Gesù che è davanti a te è lo stesso che si incarnò nel seno della Vergine Maria. Così anche Colui che fu portato da Maria alla casa di Elisabetta o Colui che nacque a Betlemme.

L’ora che passi con il Signore non si misura in minuti ma in grazie, benedizioni, protezione, frutti, maggior intimità e conoscenza di Dio. Il Signore benedice quest’ora e la moltiplica in benefici incommensurabili, e quest’ora che offri a Dio ha un valore di eternità, è la tua ora santa.

Ha detto Papa Benedetto XVI: "Senza adorazione non ci sarà la trasformazione del mondo… Adorare non è un lusso, è una priorità".

Avrà luogo il primo di una serie di tre incontri su Padre Piamarta. il relatore sarà Padre Igor, Postulatore Generale e incaricato ufficiale per la causa di canonizzazione.
L'incontro avrà come tema: Piamarta e la forza propulsiva della Fede.
 
Cerchiamo di non perderci questa  grande opportunità, partecipiamo in tanti !!!!
 
Gli altri due incontri sono stati programmati per:
 
il relatore sarà il Dott. Conter, geriatra, sul tema: Il Dono della Speranza.
 
Padre Luigi Maffei, missionario in Brasile, ci parlerà di: Piamarta l'amore a Dio e al prossimo, la carità. 
 
E non dimenticate che …. 

Tutti a Roma per la grande festa!!!!, ci sono ancora posti disponibili, rivolgersi alla parrocchia per l'iscrizione.
 

Padre Piamarta, Santo il 21 Ottobre

 
 
"Fate crescere i giovani aperti e sinceri,
vivaci ed allegri, avveduti ed attivi.
La società ha bisogno di figli disinvolti ed operosi,
anziché di devoti concentrati, misantropi e
scrupolosi, che non sono buoni per sé
né per gli altri".
(dallo statuto del '900 di P. Piamarta) 
 
 

Quando il parroco cambia

Tempo di cambi, quindi, traslochi, non solo di mobili e libri, ma di addii e nuove partenze. Ma quale significato dare a questi eventi che accompagnano periodicamente e costantemente la vita delle comunità? Come viverli nella fede e non solo come notizia che stimola la curiosità o, spesso, il pettegolezzo ecclesiastico?

Ogni distacco ha una duplice dimensione. È fonte di sofferenza, perché infrange alcune relazioni umane. Il prete che per anni è pastore di una comunità impara ad amarla, a costruire legami con le persone, a volte anche di bella familiarità e perfino di amicizia. Crea rapporti con l’ambiente, con le autorità civili che lo governano, perfino con le strutture: le opere parrocchiali che ha contribuito a restaurare per il servizio alla comunità e la sua casa – la canonica – che è diventata negli anni, in un certo senso, un prolungamento della sua umanità, del suo modo di porsi in rapporto con la gente. Soprattutto con la sua chiesa, dove ogni domenica per anni ha radunato i fedeli per celebrare l’Eucaristia.

Il cambiamento di parrocchia è il segno più eloquente della provvisorietà che tutte queste realtà umanamente importanti ed arricchenti hanno per la vita del prete. La rinuncia a queste cose fa male se il prete è un uomo autentico e come tale consapevole che la grazia del Signore non può che passare attraverso i colori e le sfumature della sua umanità.

Ma la rinuncia – dover ‘tagliare’ per ‘ripartire’ altrove – è anche la radice della sua identità di apostolo del Regno di Dio. Ecco allora il secondo e più importante significato del ‘distacco’: è il segno tangibile e concreto della sua appartenenza al Signore.

La verità è che il prete non ‘si appartiene’ e non ‘appartiene’ alla sua gente se non per fede. Se per un breve o lungo tratto della vita ha avuto come compagna di cammino una comunità storicamente determinata sa che non è per sempre perché egli appartiene a Dio e in Lui conosce, ama e accoglie gli uomini.

È dilatazione dell’Eucaristia, il dono della vita di Gesù, che celebra ogni giorno per la sua gente. In quanto uomo, soffre quando deve dire ‘addio’, ma questa sofferenza si trasforma in straordinaria libertà interiore. Davvero strana e bella è la vita del prete: chiamato ad amare le persone di cui è pastore ad una ad una, amarle fino in fondo, ma amarle gratuitamente, senza legarsi ad esse. Amarle nell’amore di Dio. In questo amore, sostenuto e sostanziato dalla scelta del celibato e  all’obbedienza, si riflette almeno un poco l’amore libero e gratuito del Signore. Solo per questo motivo il prete, dopo che ha pianto per la sofferenza del distacco, trova la gioia di rimettersi al lavoro, la forza di ricominciare.

Scopre la capacità di rinnovarsi, di convertirsi ancora e mantenersi, anche se passano gli anni, nella perenne giovinezza di chi appartiene all’eternità di Dio.

Alle comunità il passaggio di un sacerdote lascia comunque un segno: spesso è una memoria di bene, a volte è memoria di fatica e dolore. Nel bene e nel male resteranno per sempre radicate in lui e nei tanti che ha incontrato e, anche a distanza di anni, il ricordo nutrirà la sua e la loro fede plasmandone inevitabilmente la vita.

Padre Gian Paolo

Testimonianza di Gloria Polo

Testimonianza di Gloria Polo, medico dentista colombiano che ha vissuto la sconvolgente esperienza della vista dell'aldilà durante un periodo di coma ed è stata rimandata sulla terra per raccontarlo al mondo. Agisce su mandato del vescovo di Bogotà

Gloria Polo a Latina. Colei che si è trovata alle porte del cielo e dell'inferno a seguito di un mortale incidente durante lo stato di coma irreversibile. Racconta tutto quello che succede quando ci troveremo al cospetto di Dio nel giudizio particolare e tutto quello di cui una persona in coma ha percezione… Un'esperienza unica al mondo, una testimonianza che ha cambiato tante vite, un evento assolutamente da non perdere. Appuntamento Martedì 11 Settembre, ore 19:30, Parrocchia san Michele Arcangelo, borgo san Michele Latina.

Leggete la sua storia straordinaria: Gloria Polo – Dall'illusione alla verità, potete inoltre ascoltate i file MP3 oppure guardare il video integrale dell'incontro sul sito della Parrocchia San Michele.

Programma Festa Sant’Anna 2012

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