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Papa Francesco I

La comunità della parrocchia Sant'Anna di Pontinia
saluta il nuovo pontefice.
Che Dio ti benedica, Papa Francesco,
e ti dia la forza per guidare la Sua Chiesa in santità e carità.
 

Rachele e Lia, la lotta per l’amore

Rachele e Lia

Scarica il volantino: Rachele e Lia

«Una piccola grande Storia italiana»: il tour fa tappa a Pontinia

Si avvia alla conclusione il tour di «Una piccola grande Storia italiana», che vede affiancarsi alla
presentazione del libro della giornalista Rita Calicchia la rappresentazione del musical «Marietta la Santa bambina», interpretato da 50 attori e ballerini della compagnia di Emiliano Russo e Monica Scalese.
Ad ospitare quest’ultima tappa (fatti salvi i due appuntamenti estivi che si terrano a Nettuno e Corinaldo) sarà la chiesa di Sant’Anna a Pontinia, sabato alle ore 19.
Un tour intenso che è partito da Latina ed è proseguito nei principali luoghi della provincia attraverso incontri ai quali cui ha partecipato una moltitudine di persone, tra curiosità e commozione.

Si narra l’Italia di fine Ottocento e inizio Novecento, vista attraverso gli occhi della famiglia Goretti giunta nell’Agro Pontino, «per scrivereuna pagina di storia destinata a diventare eterna e che sulla sua scia – scrive nella prefazione al libro Padre Alberti, storico e Rettore del Santuario/Basilica di Nettuno – ha proiettato questa realtà sul palcoscenico del mondo. Basti pensare che nomi come Le Ferriere, Borgo Montello, Astura, Paludi Pontine, vengono citate in tutte le lingue del mondo, cosi come è tradotta la vita di Marietta». «Un felice incontro – afferma Rita Calicchia – Il musical di Scalese e Russo si sposa perfettamente con lo spirito del libro che è essenzialmente la narrazione di un periodo storico visto attraverso gli occhi innocenti di una ragazzina di 12 anni e della sua famiglia di migranti alla ricerca della ‘Merica’».

L’evento è patrocinato dall’amministrazione comunale di Pontinia ed inizierà con il saluto istituzionale del sindaco Eligio Tombolillo e quello del parroco della Chiesa Sant’Anna padre Valeriano Montini. Durante l’incontro Eugenia Marchioni leggerà alcune pagine introduttive allo spettacolo. Il libro, che ha esaurito la sua prima (ed unica) edizione italiana, verrà prossimamente ristampato in portoghese per la comunità di Farroupilha, il comune dello stato del Rio Grande do Sul in Brasile gemellato con Latina (dove forte è la devozione popolare verso Santa Maria Goretti alla quale sono dedicate anche diverse Chiese), grazie all’interessamento dell’assessore al Comune capoluogo, Marilena Sovrani.

Serena Nogarotto

La Fontana di S.Anna N.34 Feb 2013

disegno anziani che giocano a carte
 
E' online il numero di Febbraio del mensile della commissione liturgica dedicato agli anziani.
In questo numero:
  • La Quaresima bussa. Apriamo la porta della fede
  • A 50 anni dal Concilio Vaticano II
  • Il “sacrificio“ della S. Messa
  • La vita cristiana come “sacrificio“
  • Significato del "sacrificio" di Cristo
  • Tempo di Quaresima
    • Settimana santa
    • Triduo pasquale
    • Tempo di Pasqua

 

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Auguri da P. Gian Paolo

Maria“Oh no! Non è facile credere, è più facile ragionare.
Non è facile accettare il mistero che ti supera sempre e che ti allarga sempre i limiti della tua povertà.
Dover credere che quel bimbo che ha portato in seno Maria è figlio dell'Altissimo. Sì, è stato semplice concepirlo nella carne, estremamente più impegnativo concepirlo nella fede! Quale cammino!
Eppure non ne esiste un altro. Non c'è altra scelta.
Vuoi tu, spaventato dal credere, tornare indietro, pensare che non è vero, che è inutile tentare, che è una illusione quella di un Dio che si fa uomo, che non c'è Messia di salvezza, che tutto è un caos, che sul mondo domina l'irrazionale, che sarà la morte a vincere sul traguardo e non la vita? No!
Se credere è difficile, non credere è morte certa.
Se sperare contro ogni speranza è eroico, il non sperare è angoscia mortale.
Se amare ti costa il sangue, non amare è inferno.
Credo, Signore!
Credo perché voglio vivere.
Credo perché quella del credere è l'unica risposta degna di te che sei il Trascendente, l'Infinito, il Creatore, la Salvezza, la Vita, la Luce, l'Amore, il Tutto.
 

BUON NATALE , GESU’, L’EMMANUELE, IL DIO CON NOI TI ACCOMPAGNI E TU POSSA SENTIRE IN OGNI ISTANTE LA SUA DOLCE PRESENZA.

P. Gian Paolo

Penitenziale per giovani e adulti ore 21:00

confessione
 
Questa sera alle ore 21:00 ci sarà la celebrazione Penitenziale. E' un evento IMPORTANTISSIMO! Cerchiamo di non mancare.

1. “Non avrai altro Dio all’infuori di me” (Dt 5,7). “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (Mt 22,37). Amo così il Signore? Gli dò il primo posto nella mia vita? Mi impegno a rifiutare ogni idolo che possa frapporsi fra me e Lui, sia esso il denaro, il piacere, la superstizione o il potere? Ascolto con fede la Sua Parola? Sono perseverante nella preghiera?

2. “Non pronunciare il nome di Dio invano” (Dt 5,11). Rispetto il nome santo di Dio? Abuso mai del riferimento a Lui, per offenderLo o servirmi di Lui invece di servirLo? Benedico Dio in ogni mio atto? Mi rimetto senza riserve alla Sua volontà su di me, confidando totalmente in Lui? Mi affido con umiltà e fiducia alla guida e all’insegnamento dei Pastori, che il Signore ha dato alla Sua Chiesa? Mi impegno ad approfondire e nutrire la mia vita di fede?

3. “Ricordati di santificare le feste” (cf. Dt 5,12-15). Vivo la centralità della Domenica, a cominciare dal suo cuore pulsante che è la celebrazione dell’eucaristia, e gli altri giorni sacri al Signore per lodarLo e ringraziarLo, per affidarmi a Lui e riposare in Lui? Partecipo con fedeltà e impegno alla liturgia festiva, preparandomi ad essa con la preghiera e sforzandomi di trarne frutto durante tutta la settimana? Santifico il giorno di festa con qualche gesto di amore verso chi ha bisogno?

4. “Onora il padre e la madre” (Dt 5,16). Amo e rispetto coloro che mi hanno dato la vita? Mi sforzo di comprenderli ed aiutarli soprattutto nella loro debolezza e nei loro limiti?

5. “Non uccidere” (Dt 5,17). Mi sforzo di rispettare e promuovere la vita in tutte le sue fasi e in tutti i suoi aspetti? Faccio tutto ciò che è in mio potere per il bene degli altri? Ho fatto del male a qualcuno con esplicita intenzione di farlo? «Amerai il prossimo tuo come te stesso» (Mt 22,39). Come vivo la carità verso il prossimo? Sono attento e disponibile soprattutto verso i più poveri e i più deboli? Amo me stesso sapendo accettare i miei limiti sotto lo sguardo di Dio?

6. “Non commettere atti impuri” (cf. Dt 5,18). “Non desiderare la donna del tuo prossimo” (Dt 5,21). Sono casto nei pensieri e nelle azioni? Mi sforzo di amare con gratuità, libero dalla tentazione del possesso e della gelosia? Rispetto sempre e in tutto la dignità della persona umana? Tratto il mio corpo e il corpo altrui come tempio dello Spirito Santo?

7. “Non rubare” (Dt 5,19). “Non desiderare la roba degli altri” (Dt 5,21). Rispetto i beni del creato? Sono onesto nel lavoro e nei miei rapporti con gli altri? Rispetto il frutto del lavoro altrui? Sono invidioso del bene degli altri? Mi sforzo di rendere gli altri felici o penso solo alla mia felicità?

8. “Non pronunciare falsa testimonianza” (Dt 5,20). Sono sincero e leale in ogni mia parola e azione? Testimonio sempre e solo la verità? Cerco di dare fiducia e agisco in modo da meritarla?

9. Mi sforzo di seguire Gesù sulla via del dono di me stesso a Dio e agli altri? Cerco di essere come Lui umile, povero e casto?

10. Incontro il Signore fedelmente nei sacramenti, nella comunione fraterna e nel servizio dei più poveri? Vivo la speranza nella vita eterna, guardando ogni cosa nella luce del Dio che viene e confidando sempre nelle Sue promesse?
 

2012: Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni

Nel rincorrersi ed intrecciarsi di “ricorrenze”, di “anni” e di “giornate” dedicate a riflettere e a sensibilizzare l’opinione pubblica su varie problematiche o avvenimenti si rischia inevitabilmente di lasciarci sfuggire sia l’opportunità di riflettere personalmente e magari di prender parte alle diverse iniziative per aiutare e sensibilizzare anche gli altri.

Confesso che rischiavo anch’io di lasciar passare senza fermarmici un poco sopra proprio questo “Anno Europeo dell’invecchiamento… ”.

Penso sia opportuno presentare almeno alcune considerazioni che traggo dalle riflessioni esposte per quest’anno e rimando all’articolo di fondo che troveremo sul giornaletto “La Fontana di S. Anna” del mese di Novembre-Dicembre.

L'Anno europeo mira a sensibilizzare l'opinione pubblica al contributo che le persone anziane possono dare alla società. Si propone di incoraggiare e sollecitare i responsabili politici e le parti interessate a intraprendere, a ogni livello, azioni volte a migliorare le possibilità di invecchiare restando attivi e a potenziare la solidarietà tra le generazioni.

Cosa s'intende per invecchiamento attivo?

Significa invecchiare in buona salute, partecipare appieno alla vita della collettività e sentirsi più realizzati nel lavoro, in poche parole vuol dire essere più autonomi nel quotidiano e più impegnati nella società. Qualsiasi sia la nostra età, possiamo svolgere un ruolo attivo nella società e beneficiare di una migliore qualità di vita. L'obiettivo è quello di trarre il massimo vantaggio dalle enormi potenzialità di cui continuiamo a disporre anche se siamo avanti con gli anni.

Penso che un invecchiamento attivo debba orientarsi almeno in queste tre direzioni:

Lavoro ed occupazione – con il crescere dell'aspettativa di vita in tutta Europa, cresce anche l'età pensionabile. Purtroppo sono in molti a temere di non riuscire a conservare la loro attuale occupazione o a trovare un nuovo impiego fino al momento di aver maturato una pensione dignitosa. È pertanto nostro dovere offrire ai lavoratori anziani migliori opportunità nel mercato del lavoro.

Partecipazione alla vita sociale e parrocchiale – andare in pensione non vuol dire diventare inattivi. Spesso non si tiene conto del prezioso contributo dato dalle persone della terza età, che prestano assistenza a chi ne ha bisogno, occupandosi dei familiari (genitori, consorte e nipoti) o facendo opera di volontariato anche nella Parrocchia. L'Anno europeo intende dare risalto alla ricchezza sociale rappresentata dalle persone anziane

Autonomia – che la nostra salute peggiori con l'avanzare dell'età è un fatto. Disponiamo però di molte risorse per rallentare questo fenomeno naturale, e possiamo garantire un ambiente più sereno alle persone che soffrono di problemi di salute o di disabilità. Invecchiare attivamente vuol dire anche darci la possibilità di conservare il controllo della nostra vita il più a lungo possibile.

Paura di invecchiare? Del ruolo che occuperete nella società

Dopo i 60-70-80 la vita non è certo finita e la società sta apprezzando sempre di più il contributo offerto dalle persone della terza età.

A ben pensarci “invecchiamento attivo” è avere di più dalla vita per dar di più e meglio anche quando si va su con gli anni, sia sul lavoro, che a casa, che all’interno della propria comunità locale e parrocchiale.

I vantaggi non sono soltanto individuali, ma riguardano la famiglia, la parrocchia e la società in genere.

Padre Valeriano

 

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