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COMMUNICARE – Parrocchia Sant’Anna Pontinia

07/07: FESTA UNITARIA AZIONE CATTOLICA

Per dare inizio alle attività estive, l’Azione Cattolica vive con i ragazzi, le famiglie dei ragazzi, i giovani e gli adulti un momento di festa iniziato con la partecipazione alla Messa e proseguito con una cena tutti insieme in parrocchia.

08/07: CAMPO SCUOLA GIOVANISSIMI

Il primo gruppo dei Giovanissimi dell’Azione Cattolica partecipa ad un campo di sei giorni organizzato ad Assisi. Sono molti i momenti di riflessione e divertimento, nonché di conoscenza con il resto dei partecipanti provenienti da altre parti d’Italia.

21/07: CONCERTO DELLE CORALI

Il concerto è l’evento che apre i festeggiamenti per la festa patronale di Sant’Anna. Quattro sono le corali ad esibirsi: Corale Sant’Anna, Corale Polifonica Città di Pontinia, il coro giovanile TeenCanto e, come ospite, la Corale Il Madrigaletto di Latina.

25/07: SOLENNE PROCESSIONE

In occasione della festa patronale di Sant’Anna, si svolge la solenne processione per le vie del paese. Si tiene poi, sul sagrato della Chiesa, una Santa Messa presieduta da Padre Benedetto Picca. Grande la partecipazione da parte delle autorità civili, delle associazioni parrocchiali ma soprattutto della popolazione. Alle liturgie partecipano inoltre la Corale Sant’Anna, la Corale Polifonica Città di Pontinia e la banda musicale Gabriele De Julis.

26/07: SANT’ANNA

La parrocchia vive questa giornata di festa in onore di Sant’Anna, patrona della città di Pontinia. La chiesa, aperta tutto il giorno, vede una gran numero di fedeli, non solo pontiniani, rivolgersi in preghiera alla Santa.

30/07: CAMPO SCUOLA GIOVANISSIMI

Il secondo gruppo di giovanissimi dell’Azione Cattolica inizia un campo scuola interparrocchiale di sei giorni a Casamari. Il campo rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di crescita dei ragazzi.

Santi Anna e Gioacchino 26/07/2024

Fonte: Famiglia Cristiana

Il culto dei genitori della Vergine Maria fu tardivo in Occidente, con inizio timido intorno al 900-1000, mentre nell’Oriente cristiano già nel VI secolo si avevano manifestazioni liturgiche rilevanti, specialmente in collegamento con le feste mariane quali la Concezione e la Natività. Fu papa Gregorio XII a unificare nel 1584 la loro festa liturgica al 26 luglio.
Il nome di Anna deriva dall’ebraico Hannah (grazia) mentre Gioacchino significa, sempre dall’ebraico, “Dio rende forti”. Nonostante di sant’Anna ci siano poche notizie e per giunta provenienti non da testi ufficiali e canonici, il suo culto è estremamente diffuso sia in Oriente che in Occidente.

Paradossalmente delle due figure così importanti nella storia della salvezza non vi è alcuna traccia nei Vangeli canonici. Di loro viene trattato ampiamente nel Protovangelo di S. Giacomo, un vangelo apocrifo del II secolo. Le elaborazioni posteriori di tale documento aggiunsero via via altri particolari, che soltanto la devozione andava dettando. Anna era una israelita della tribù di Giuda, figlia del sacerdote betlemita Mathan, con discendenza quindi dalla stirpe davidica.

IL SILENZIO DEI VANGELI CANONICI

Il “Protovangelo di san Giacomo” narra che Gioacchino, sposo di Anna, era un uomo pio e molto ricco e abitava vicino Gerusalemme, nei pressi della fonte Piscina Probatica; un giorno mentre stava portando le sue abbondanti offerte al Tempio come faceva ogni anno, il gran sacerdote Ruben lo fermò dicendogli: “Tu non hai il diritto di farlo per primo, perché non hai generato prole”. Gioacchino ed Anna erano sposi che si amavano veramente, ma non avevano figli e ormai data l’età non ne avrebbero più avuti; secondo la mentalità ebraica del tempo, il gran sacerdote scorgeva la maledizione divina su di loro, per il fatto di essere sterili.

L’anziano ricco pastore, per l’amore che portava alla sua sposa, non voleva trovarsi un’altra donna per avere un figlio; pertanto addolorato dalle parole del gran sacerdote si recò nell’archivio delle dodici tribù di Israele per verificare se quel che diceva Ruben fosse vero e una volta constatato che tutti gli uomini pii ed osservanti avevano avuto figli, sconvolto non ebbe il coraggio di tornare a casa e si ritirò in una sua terra di montagna e per quaranta giorni e quaranta notti supplicò l’aiuto di Dio fra lacrime, preghiere e digiuni. Anche Anna soffriva per questa sterilità, a ciò si aggiunse la sofferenza per questa ‘fuga’ del marito; quindi si mise in intensa preghiera chiedendo a Dio di esaudire la loro implorazione di avere un figlio. Durante la preghiera le apparve un angelo che le annunciò: “Anna, Anna, il Signore ha ascoltato la tua preghiera e tu concepirai e partorirai e si parlerà della tua prole in tutto il mondo”. Così avvenne e dopo alcuni mesi Anna partorì. Il “Protovangelo di san Giacomo” conclude: «Trascorsi i giorni necessari si purificò, diede la poppa alla bimba chiamandola Maria, ossia “prediletta del Signore”».

L’INCONTRO ALLA PORTA AUREA

L’iconografia orientale mette in risalto rendendolo celebre, l’incontro alla porta della città, di Anna e Gioacchino che ritorna dalla montagna, noto come “l’incontro alla porta aurea” di Gerusalemme; aurea perché dorata, di cui tuttavia non ci sono notizie storiche. I pii genitori, grati a Dio del dono ricevuto, crebbero con amore la piccola Maria, che a tre anni fu condotta al Tempio di Gerusalemme, per essere consacrata al servizio del tempio stesso, secondo la promessa fatta da entrambi, quando implorarono la grazia di un figlio.

Dopo i tre anni Gioacchino non compare più nei testi, mentre invece Anna viene ancora menzionata in altri vangeli apocrifi successivi, che dicono visse fino all’età di ottanta anni, inoltre si dice che Anna rimasta vedova si sposò altre due volte, avendo due figli la cui progenie è considerata, soprattutto nei paesi di lingua tedesca, come la “Santa Parentela” di Gesù.

IL CULTO

Il culto di Gioacchino e di Anna si diffuse prima in Oriente e poi in Occidente (anche a seguito delle numerose reliquie portate dalle Crociate); la prima manifestazione del culto in Oriente, risale al tempo di Giustiniano, che fece costruire nel 550 circa a Costantinopoli una chiesa in onore di s. Anna. L’affermazione del culto in Occidente fu graduale e più tarda nel tempo, la sua immagine si trova già tra i mosaici dell’arco trionfale di S. Maria Maggiore (sec. V) e tra gli affreschi di S. Maria Antiqua (sec. VII); ma il suo culto cominciò verso il X secolo a Napoli e poi man mano estendendosi in altre località, fino a raggiungere la massima diffusione nel XV secolo, al punto che papa Gregorio XIII (1502-1585), decise nel 1584 di inserire la celebrazione di s. Anna nel Messale Romano, estendendola a tutta la Chiesa; ma il suo culto fu più intenso nei Paesi dell’Europa Settentrionale anche grazie al libro di Giovanni Trithemius “Tractatus de laudibus sanctissimae Annae” (Magonza, 1494).

Gioacchino fu lasciato discretamente in disparte per lunghi secoli e poi inserito nelle celebrazioni in data diversa; Anna il 25 luglio dai Greci in Oriente e il 26 luglio dai Latini in Occidente, Gioacchino dal 1584 venne ricordato prima il 20 marzo, poi nel 1788 alla domenica dell’ottava dell’Assunta, nel 1913 si stabilì il 16 agosto, fino a ricongiungersi nel nuovo calendario liturgico, alla sua consorte il 26 luglio.

PROTETTRICE DELLA PARTORIENTI

La madre della Vergine, è titolare di svariati patronati quasi tutti legati a Maria; poiché portò nel suo grembo la speranza del mondo, il suo mantello è verde, per questo in Bretagna dove le sono devotissimi, è invocata per la raccolta del fieno; poiché custodì Maria come gioiello in uno scrigno, è patrona di orefici e bottai; protegge i minatori, falegnami, carpentieri, ebanisti e tornitori. Perché insegnò alla Vergine a pulire la casa, a cucire, tessere, è patrona dei fabbricanti di scope, dei tessitori, dei sarti, fabbricanti e commercianti di tele per la casa e biancheria.

È soprattutto patrona delle madri di famiglia, delle vedove ed è invocata nei parti difficili e contro la sterilità coniugale. Le partorienti a lei si rivolgono per ottenere da Dio tre grandi favori: un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare

Pace a te!

Sii propizio a noi tuoi fedeli, Signore, e donaci i tesori della tua grazia, perché, ardenti di fede, speranza e carità, restiamo sempre fedeli ai tuoi comandamenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male, e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.🙏🏻

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