Halloween? No, grazie
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>>> Halloween, festa delle zucche vuote <<<
Le origini di questa festa popolare sono strettamente connesse alla magia, alla stregoneria, alla superstizione e al satanismo. A causa delle sue radici e della sua essenza esoterica, Halloween può aprire una porta all'influsso occulto nella vita delle persone. Ricorre il 31 ottobre in quella sera, se da una parte i più piccoli si limitano a travestirsi e a bussare alle porte per il famoso dolcetto-scherzetto, in altri luoghi (chiese sconsacrate e cimiteri) vengono compiuti riti satanici con anche sacrifici di vite umane e profanazione di ostie consacrate.
Festa del Ciao 2013
Ieri, 27/10/2013 presso la Parrocchia S’Anna di Pontinia, l’Azione Cattolica Ragazzi, ha organizzato l’appuntamento annuale della “Festa del Ciao”. Il mese del Ciao segna l’apertura delle attività del gruppo. La giornata di festa è un modo per proporsi ad altri bambini, e allo stesso tempo è importante per consolidare ulteriormente i rapporti di amicizia dei ragazzi già iscritti da tempo.
Pellegrinaggio sui luoghi di S. Giovanni Battista Piamarta e di Papa Giovanni XXIII – Brescia, 16-18 ottobre 2013
Un vero successo questo nostro pellegrinaggio a Brescia e a Sotto il monte per venerare San Giovanni Battista Piamarta nel centenario della sua morte, e il Beato Giovanni XXIII, presto santo.
Sono stati tre giorni intensi, che sono volati come un solo giorno, molto ricchi di spiritualità, di cordialità, di visite a luoghi di grande interesse storico e artistico.
Ma il fulcro del nostro viaggio sono state le Chiese e gli Istituti della Congregazione piamartina “ S. Famiglia di Nazaret”.
Per gli storici e per tutti gli italiani, Brescia è la “Leonessa” del nostro Risorgimento, ma per noi della Parrocchia S. Anna di Pontinia, Brescia è soprattutto la nostra “Patria spirituale” perché molto dobbiamo a Padre Piamarta e alla sua Congregazione. Da oltre 60 anni, infatti, ci guidano nella vita cristiana, prodigandosi senza sosta per l’evangelizzazione. […]
Teresa Zicchieri Medici
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Lettera dei Nonni di Villa Elena
Rosario nei quartieri
Martedi 22 Ottobre, ore 21:00
TAVOLATO |
BRANDANI ANTONELLA – V. Tavolato |
OLTRE SISTO |
PERIATI ALBERTO – V. Mediana SL, 48 |
LUNGO BOTTE |
BOSCHETTO LINO – Migl. 48 |
B.GO PASUBIO |
FAM. GABRIELLI E RASO – V. Trieste |
POETI |
ROSSI ANGELO |
LATINI |
FUSCO ANNA – V. dei Latini |
MUSICISTI |
LUPPI ENRICO – V. Paisiello 9 |
STATISTI |
D’AGUANNO GOFFREDO E ATTILIA – V. A. Moro |
CENTRO STORICO NORD |
BOTTONI GIACINTA – V. Napoli |
CENTRO STORICO SUD |
FAM. ORELLI – V. della Libertà, 33 |
CENTRO STORICO EST |
GRICOLO GIANCARLO – V. dei Volsci |
CENTRO STORICO OVEST |
CAROCCI ROBERTA – P.zza Innocenzo XI |
Tra scienza e fede … c’è di mezzo l’uomo
La Fontana di S.Anna
Rosario Ottobre 2013
Ogni Martedì ore 21:00 presso le famiglie del quartiere.
La fede, un «niente» che può «tutto»
Gesù ha appena avanzato la sua proposta "unica misura del perdono è perdonare senza misura", che agli Apostoli appare un obiettivo inarrivabile, al di là delle loro forze, e sgorga spontanea la richiesta: accresci in noi la fede. Da soli non ce la faremo mai.
Gesù però non esaudisce la richiesta, perché non tocca a Dio aggiungere, accrescere, aumentare la fede, non può farlo: essa è la libera risposta dell'uomo al corteggiamento di Dio.Gesù cambia la prospettiva da cui guardare la fede, introducendo come unità di misura il granello di senape, proverbialmente il più piccolo di tutti i semi: non si tratta di quantità, ma di qualità della fede. Fede come granello, come briciola; non quella sicura e spavalda ma quella che, nella sua fragilità, ha ancora più bisogno di Lui, che per la propria piccolezza ha ancora più fiducia nella sua forza. Allora ne basta un granello, poca, anzi meno di poca, per ottenere risultati impensabili. La fede è un niente che è tutto. Leggera e forte. Ha la forza di sradicare alberi e la leggerezza di farli volare sul mare: se aveste fede come un granello di senape, potrete dire a questo gelso sradicati.Io ho visto alberi volare, ho visto il mare riempirsi di gelsi. Ho visto, fuori metafora, discepoli del Vangelo riempire l'orizzonte di imprese al di sopra delle forze umane.
Segue poi poi una piccola parabola sul rapporto tra padrone e servo, che inizia come una fotografia della realtà: Chi di voi, se ha un servo ad arare, gli dirà, quando rientra: Vieni e mettiti a tavola? E che termina con una proposta spiazzante, nello stile tipico del Signore: Quando avete fatto tutto dite: siamo servi inutili. Capiamo bene: servo inutile significa non determinante, non decisivo; indica che la forza che fa crescere il seme non appartiene al seminatore; che la forza che converte non sta nel predicatore, ma nella Parola. «Noi siamo i flauti, ma il soffio è tuo, Signore» (Rumi).Allora capisco che chiedere «accresci la mia fede» significa domandare che questa forza vivificante entri come linfa nelle vene del cuore.
Servo inutile è colui che, in una società che pensa solo all'utile, scommette sulla gratuità, senza cercare il proprio vantaggio, senza vantare meriti. La sua gioia è servire la vita, custodendo con tenerezza coloro che gli sono affidati. Mai nel Vangelo è detto inutile il servizio, anzi esso è il nome nuovo, il nome segreto della civiltà. È il nome dell'opera compiuta da Gesù, venuto per servire, non per essere servito. Come lui anch'io sarò servo, perché questo è l'unico modo per creare una storia diversa, che umanizza, che libera, che pianta alberi di vita nel deserto e nel mare.
P. Ermes Ronchi
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